Sciopero e manifestazione al San Raffaele FOTO
Si riuniranno tutti i delegati e le sigle per decidere come procedere per far tornare l’Amministrazione sui propri passi.
Sciopero e manifestazione dei dipendenti dell'ospedale San Raffaele a cui hanno aderito centinaia di persone. Ci sarà una riunione per capire come procedere.
Sciopero e manifestazione al San Raffaele
Oggi, giovedì 18 giugno 2020, la giornata di sciopero all’ospedale San Raffaele di Segrate è iniziata all’alba con i delegati sindacali che hanno distribuito ai colleghi precettati gli adesivi con la scritta “18 giugno 2020: sostengo lo sciopero pur dovendo lavorare” donati da un tipografo-paziente che ha voluto così esprimere la sua solidarietà con la lotta contro il cambio di contratto. "D’altra parte la lotta di infermieri, tecnici, personale di supporto e amministrativi riguarda salari e diritti del personale ma anche la salvaguardia della qualità delle cure - hanno detto i sindacalisti - Nel contratto della sanità privata Aiop, applicato dalla proprietà da giugno senza accordo sindacale, viene quantificato in 14 minuti il tempo per la vestizione e per le consegne: al San Raffaele la sovrapposizione dei turni prevede mezz’ora e spesso nemmeno questo tempo risulta sufficiente. La formazione e il diritto allo studio vengono ridotti a premio per i (secondo loro) meritevoli: l’aggiornamento continuo e la crescita professionale sono essenziali per una sanità di eccellenza e i lavoratori del San Raffaele hanno sempre messo molto del loro, sostenuti dai diritti contrattuali, oggi messi in discussione".
Una mattinata intensa
Alle 9 l’ingresso dell’ospedale si è riempito di lavoratrici e lavoratori in sciopero. Dopo un breve passaggio nelle accettazioni per informare i pazienti, la manifestazione ha raggiunto la statua “La maternità” di Salvatore Fiume. Ai suoi piedi è stato lasciato uno striscione che ricorda i diritti delle lavoratrici madri. Passando dall’Università i lavoratori hanno messo la mascherina all’arcangelo Raffaele, simbolo del nosocomio, e “impacchettato” la statua di Tobia, in omaggio all’artista recentemente scomparso Christo Yavachev, all’ingresso del Dipartimento di Biotecnolgie (Dibit). "Secondo la tradizione Tobia sconfigge il grosso pesce simbolo del male che i lavoratori del San Raffaele identificano nella volontà di profitto e di passaggio ad Aiop della proprietà, e utilizza le viscere del pesce per guarire il padre malato, come indicato da San Raffaele - hanno proseguito i sindacalisti - Così i lavoratori, respingendo il nuovo contratto, potranno valorizzare le proprie professionalità e diritti per continuare a erogare un’assistenza d’eccellenza".
La manifestazione si è conclusa con un presidio statico, come impongono le normative anti-Covid, lungo tutta la via Olgettina. I delegati e le sigle si riuniranno per decidere come procedere per far tornare l’Amministrazione sui propri passi.