"Ora basta"

Schiamazzi, musica ad alto volume e petardi: a Cologno Monzese i residenti esasperati scrivono al sindaco

Notti insonni per gli abitanti di via Negrinelli che hanno le loro case a ridosso del campo da basket che si trasforma in "palcoscenico" per i fracassoni

Schiamazzi, musica ad alto volume e petardi: a Cologno Monzese i residenti esasperati scrivono al sindaco
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Il campetto da basket in cemento si trasforma praticamente ogni sera in una sorta di "palcoscenico" per le compagnie che scelgono il parco di via Negrinelli di Cologno Monzese come ritrovo.

Schiamazzi, musica ad alto volume alcol sotto le finestre delle case

Tra schiamazzi, musica ad alto volume, partitelle di calcio con i palloni che finiscono anche sui balconi, consumo di bevande alcoliche, rifiuti abbandonati per terra, cori da stadio ed esplosione di petardi, per i residenti che vivono nei palazzi vicini riposare assume le sembianze di una "mission impossible". Tenendo conto che il caos andrebbe avanti anche oltre le 3 di notte, se non oltre, tenendo conto che nel weekend appena trascorso il caos è proseguito fino alle 5.

I residenti dicono "basta" e scrivono al sindaco

Per questo un gruppo di colognesi che vive in particolare nei condomini ai civici 20, 24, 35 e 39 ha scritto in Comune e anche al sindaco Stefano Zanelli, lamentando una situazione che si ripresenta praticamente ogni estate e chiedendo interventi.

"Siamo tutti esasperati e abbiamo ormai superato il limite massimo di sopportazione - hanno spiegato nella lettera inviata al primo cittadino - Le persone devono avere il diritto di riposare e non essere svegliate tutte le notti".

"Chiudere il campetto la sera, o spegnete le luci"

Da qui alcune proposte avanzate all’Amministrazione, come recintare il campo da basket, così da chiuderlo nelle ore serali, o spegnere l’impianto di illuminazione, "in modo da spingere i disturbatori ad andarsene e risparmiare al tempo stesso energia elettrica", hanno proseguito. La situazione illustrata dai residenti di via Negrinelli racconta bene come il fenomeno del disturbo della quiete pubblica possa riguardare non solo il centro:

"Noi siamo le vittime e dobbiamo essere ascoltati e tutelati - si legge al termine della mail - Questi ragazzi non possono restare impuniti e avere la possibilità di continuare a fare ciò che vogliono".

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