L'aggressione

Rissa tra dieci persone: un ferito in ospedale e una pizzeria distrutta

E' accaduto ieri sera, lunedì 6 ottobre 2025, al Rondò di Sesto San Giovanni. Sul posto diverse pattuglie dei Carabinieri e il 118

Rissa tra dieci persone: un ferito in ospedale e una pizzeria distrutta

Un giovane trasportato in ospedale in codice giallo e una pizzeria distrutta, all’interno della quale la vittima si era rifugiata nel tentativo di fuggire all’aggressione di gruppo. Questo il bilancio della serata di violenza di ieri, lunedì 6 ottobre 2025, al Rondò di Sesto San Giovanni.

Rissa in strada termina con la distruzione di una pizzeria

E’ accaduto tutto poco prima delle 22. Stando a quanto ricostruito, il 22enne ferito ha cercato rifugio in una pizzeria da asporto di via Firenze. Gli aggressori, pare una decina che si muovevano a bordo di monopattini elettrici, lo hanno inseguito, sfogando la loro violenza anche sugli arredi dell’esercizio commerciale, dove hanno mandato in frantumi le vetrate dell’ingresso e del bancone, buttando tutto a soqquadro.

L’intervento dei Carabinieri e del personale del 118

Sul posto sono arrivate diverse pattuglie della Compagnia dei Carabinieri Sesto, oltre a un’ambulanza e a un’automedica. Mentre le indagini dell’Arma proseguono, per ricostruire l’accaduto e risalire agli aggressori, sullo sfondo resta la manifestazione che il comitato civico “Riprendiamoci piazza Trento e Trieste” ha organizzato pochi giorni prima dell’ennesimo episodio di violenza, venerdì 3 ottobre. In strada erano scese circa 350 persone.

“Ancora una notte di paura e degrado”

Quanto accaduto ha spinto tutte le liste di opposizione a elaborare una nota congiunta.

“Ancora una notte di paura e degrado ha scosso la città – hanno scritto Città in Comune, Pd, Alleanza Verdi-Sinistra, Rifondazione, Movimento Cinque Stelle, Reinventiamo Sesto, Giovani Sestesi, Lista popolare per Sesto, Italia Viva e Azione – Nella zona Rondò-Torretta, alcune vetrine di nuove attività commerciali sono state vandalizzate, mentre si sono registrati episodi di violente aggressioni. Intorno alle 24.30, in piazza Petazzi, sono stati esplosi fuochi d’artificio illegali, disturbando la quiete pubblica e mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini. Si tratta dell’ennesima notte segnata da violenza e inciviltà. Da mesi Sesto San Giovanni è teatro di una crescente escalation di atti vandalici, schiamazzi notturni, furti, scippi e spaccio di droga. Un deterioramento evidente della qualità della vita che sta trasformando profondamente, e in peggio, il volto della nostra città. Di fronte a questa emergenza, l’Amministrazione guidata dal sindaco Roberto Di Stefano appare del tutto assente. Mentre i problemi reali si aggravano, il primo cittadino prosegue con una comunicazione autoreferenziale fatta di slogan, post sui social e promesse mai mantenute. La realtà, però, è sotto gli occhi di tutti: Sesto San Giovanni è in grave difficoltà e la giunta di centrodestra ha dimostrato di non essere in grado di affrontare le sfide della sicurezza, della coesione sociale e della partecipazione civica. Siamo convinti che la parola ‘coesione’ da sola non basti. Prima di tutto è indispensabile ripristinare la sicurezza, a partire da questa parte della città, per poi estendere l’intervento a tutta Sesto, dove degrado e microcriminalità stanno crescendo in modo esponenziale. Negli ultimi anni sono stati progressivamente ‘smantellati’ presìdi culturali, sociali e associativi fondamentali per il tessuto urbano. Una rete che per decenni ha rappresentato un argine al degrado e un punto di riferimento per cittadini, famiglie e giovani. Di fatto la città è stata impoverita di quei presidi civici e culturali che hanno sempre rappresentato un patrimonio cittadino e una risposta al bisogno di condivisione della comunità sestese. Il risultato è una città abbandonata a sé stessa, dove il senso di insicurezza cresce e la fiducia nelle istituzioni locali si sgretola. I cittadini sono esasperati e chiedono risposte concrete, non propaganda. È urgente un cambio di rotta. Serve un progetto serio e condiviso per restituire a Sesto San Giovanni sicurezza, decoro, dignità e partecipazione. Serve una nuova visione capace di rimettere al centro le persone, il territorio, il bene comune. Sesto non può più aspettare”.