Ogni medaglia ha due facce. Un’espressione che calza a pennello per quanto accaduto sabato 15 novembre 2025 al centro sportivo comunale di Carugate in via del Ginestrino, durante la partita tra i padroni di casa del Carugate e gli ospiti del Varedo, valevole per il campionato regionale juniores under 19.
Partita sospesa dopo una rissa in campo
Il match è stato interrotto dall’arbitro quando mancavano pochi minuti alla fine e le due squadre erano sul 3 a 2. Motivo? Una “rissa generalizzata” tra i giocatori dei due team, che ha spinto il direttore di gara a mandare tutti negli spogliatoi.
La mano pesante del giudice sportivo
Alla mano pesante del fischietto si è poi aggiunta quella della giustizia sportiva, che ha deciso di comminare sia al Carugate sia al Varedo la perdita a tavolino per 0 a 3, multandole con 150 euro “in quanto responsabili della rissa che ha visto coinvolti, a vario titolo, tutti i propri calciatori presenti in campo e parte delle riserve”.
Lo scontro che ha incendiato gli animi
Ma andiamo con ordine. Una prima colluttazione, ha raccontato l’arbitro negli atti ufficiali di gara, si sarebbe verificata al 40esimo della ripresa, a seguito di un fallo a centro campo. Risultato? Un cartellino giallo e due rossi, uno per squadra. Con la ripresa della partita e il secondo gol del Varedo, ecco che si è scatenato il parapiglia, con calci e sputi incrociati di cui si sarebbero macchiati anche i panchinari entrati nel rettangolo di gioco. Le pedate sarebbero state rivolte anche a due giocatori che si trovavano a terra.
Coinvolte anche le riserve
Vano è stato il tentativo dei dirigenti del Carugate e del Varedo di placare gli animi. E a quel punto, visto che il direttore di gara si sarebbe trovato costretto a espellere gran parte dei calciatori (riserve comprese), la scelta è stata di decretare la fine anticipata.
“Quanto accaduto è riprovevole, però…”
Come detto sopra, i risvolti della medaglia sono sempre due.
“Ero presente a bordo campo – ha commentato il direttore sportivo del Carugate Valerio Amati – Quanto accaduto è riprovevole, certi episodi non devono accadere: non abbiamo dato un bello spettacolo”.
Amati non ha negato la rissa, ma ha voluto evidenziarne i “contorni”, che diventano sostanza.
“Siamo stati dei “polli”, perché siamo caduti nelle provocazioni. Dopo che il Varedo ha segnato il secondo gol, un loro giocatore è andato a recuperare la palla nella nostra rete e ha colpito con un pugno il nostro portiere”.
Da lì è partita la rissa.
“La tensione agonistica è cresciuta durante la partita, che era uno scontro diretto molto importante per la classifica – ha proseguito il Ds – E l’arbitro non è riuscito a gestire il match: avrebbe potuto espellere i primi giocatori che sono venuti alle mani, invece ne ha cacciati due che di fatto non c’entravano, ma erano intervenuti per sedare la lite. Leggendo la sentenza, la prima cosa che ho pensato è stata “alla prossima partita non presento la squadra”. La sconfitta a tavolino mi ha fortemente amareggiato e perplesso, perché non capisco il metro di giudizio: in altre occasioni simili è stata decisa la ripetizione della partita, non la perdita per 0 a 3. Le società sono in balia di ciò che scrive l’arbitro nel referto, senza possibilità di contestarlo in alcun modo. Fare ricorso? Valuteremo, visto che alla fine ci sarà la nostra parola contro quella dell’arbitro. Bisogna capire che le società andrebbero maggiormente tutelate, perché certe decisioni poi portano con sé effetti dannosi, anche d’immagine e non solo di classifica”.
“Non abbiamo dato un bello spettacolo”
Anche secondo il Fbc Varedo quanto è successo a pochi minuti dalla fine del match non è stato un bello spettacolo.
“Io non c’ero ma mi è stato raccontato quello che è successo e non mi è piaciuto – ha premesso il presidente Paolo Piccini – Non si può arrivare a questi eccessi, bisogna capire che il calcio è un gioco e un divertimento”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il contatto tra i due calciatori in porta.
“Il nostro giocatore dopo aver segnato è andato a riprendere il pallone e a quanto mi risulta sarebbe stato strattonato dal portiere avversario, il nostro giocatore lo ha urtato inavvertitamente sul naso e gli è uscito sangue, da lì non si è capito più niente – ha ricostruito Piccini – Il provvedimento preso nei confronti delle squadre è pesante ma per quanto mi riguarda non penso che faremo ricorso. E’ giusto così”.