Richiedenti asilo, il campo come laboratorio d'integrazione

All'oratorio di Bornago è nata una squadra composta da profughi che vivono sul territorio.

Richiedenti asilo, il campo come laboratorio d'integrazione
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Richiedenti asilo, il campo di calcio come laboratorio d'integrazione per unire culture attraverso lo sport.

Richiedenti asilo scendono in campo

All'oratorio di Bornago, ogni settimana, si allena una squadra composta da richiedenti asilo che risiedono in paese e a Gorgonzola. Si chiamano "Amassè", che in bamanakan significa futuro, e sono 14 ragazzi provenienti da Gambia, Mali e Guinea. Con loro Arianna Carminati Alessandro Roveda, allenatori volontari che dedicano il proprio tempo al progetto.

Dalla scuola al pallone

"Tre anni fa è nata la scuola d'italiano, dedicata soprattutto alle donne che già vivevano in paese - ha raccontato Laura Ziboni, un'altra volontaria - Nel 2017, dopo aver conosciuto i richiedenti asilo che erano appena arrivati in città abbiamo coinvolto anche loro. Prima con lezioni informali al parco Prinetti, poi con classi vere e proprie".

La svolta

Arianna già faceva volontariato per la scuola ma il lavoro non le permetteva di continuare. "Mi sono chiesta come potessi rendermi utili - ha sottolineato - I ragazzi già giocavano sui campi dell'oratorio. Abbiamo creato un gruppo WhatsApp ed è nata la squadra". Allenamenti, crescita e voglia di divertirsi i tre ingredienti base.

L'obiettivo

Gli "Amassè" sono già scesi in campo, prima alla festa dello Sport poi al Play4mission, ma hanno un obiettivo più grande. "Vorremo che i ragazzi si unissero alle squadre Csi che esistono già in oratorio, per continuare il percorso di integrazione - hanno sottolineato gli allenatori - La federazione concede i cartellini gratuitamente ma mancano i soldi per pagare ai ragazzi le visite mediche (circa 500 euro ndr). A settembre vedremo se saremo riusciti a raggiungere questo traguardo".

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