Quattro tonnellate di droga e traffici in mezza Italia: maxi operazione della Polizia di Stato
Le indagini hanno svelato un traffico che da Colombia, Marocco e Olanda portava la droga in Lombardia che poi veniva "smistata" verso le varie piazze di spaccio

Una maxi operazione antidroga della Polizia di Stato che ha portato a scoprire un traffico di stupefacenti in diverse provincie della Lombardia, in grado di diramare i propri tentacoli in mezza Italia. Fulcro a Brescia, con stupefacenti in arrivo da Colombia, Marocco e Olanda.
Maxi operazione antidroga: 30 in carcere, 12 ai domiciliari
La Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza applicativa di 45 misure cautelari - di cui 30 in carcere, 12 agli arresti domiciliari e 3 di obbligo - e numerose perquisizioni nei confronti di soggetti italiani, albanesi e nordafricani sedenti nelle province di Brescia, Reggio Calabria, Catanzaro, Napoli, Palermo, Roma, Milano, Foggia, Cosenza, Ragusa, Trapani, Mantova, Cremona, Pavia, Chieti, Bolzano e Biella, nonché otto misure in attesa di preventivo interrogatorio degli indagati, i quali, secondo quanto emerso nella fase delle indagini preliminari, sarebbero responsabili dì traffico internazionale di sostanze stupefacenti provenienti dal Sudamerica, dal Nordafrica e dall'Olanda.
Dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Brescia e dal Servizio Centrale Operativo e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Brescia, sarebbe emersa l'esistenza di due diverse associazioni per delinquere dotate di armi e capaci di gestire i propri affari affidandosi alle più avanzate tecnologie criptate di comunicazione.
Cocaina dalla Colombia e hashish dal Marocco
Il primo gruppo criminale, gravitante principalmente in provincia di Brescia, sarebbe risultato in grado di importare sostanze stupefacenti direttamente dai paesi produttori, nello specifico cocaina dalla Colombia - grazie all'intermediazione di una cittadina di quel Paese collegata con soggetti legati al “clan del golfo” - nonché hashish dal Marocco e fatto transitare dalla Spagna, Paese in cui tra l'altro avrebbe trovato rifugio uno dei destinatari della presente misura, già dichiarato latitante.
Collaborazione con i maggiori clan mafiosi
Il secondo gruppo - del quale avrebbero fatto parte soggetti legati da vincoli di parentela con gli esponenti delle note famiglie di ‘Ndrangheta Nirta e Strangio di San Luca oltre a cittadini albanesi - avrebbe incentrato la gestione del traffico internazionale nella provincia di Brescia, in particolare nel comune di Gussago, ove sarebbe stato creato un vero e proprio quartiere generale adibito anche a sito di stoccaggio della sostanza stupefacente proveniente all'estero e destinata alla distribuzione su tutto il territorio nazionale.
Lo stesso sodalizio sarebbe risultato in stretti rapporti con esponenti delle organizzazioni mafiose ‘ndrangheta, Cosa nostra, camorra, stidda e sacra corona unita, che avrebbero anche partecipato al sistema di distribuzione.
Le consegne, che avrebbero interessato tutto il territorio nazionale, proprio grazie a tali legami sarebbero giunte in località sottoposte al controllo di clan della criminalità organizzata, quali i clan napoletani “Contini” della Arenaccia e “Orlando - Polverino - Nuvoletta” di Marano di Napoli, i mandamenti mafiosi palermitani di Santa Maria di Gesù, Porta Nuova e Partinico/San Giuseppe Jato, la famiglia mafiosa di Villaseta ad Agrigento e infine i clan stiddari della provincia di Caltanissetta.
Contestato il traffico di 4 tonnellate di stupefacenti
Nel corso delle indagini, avviate nel 2022 e che hanno riguardato complessivamente 87 indagati, sono stati tratti in arresto in flagranza di reato 19 soggetti e sono stati sequestrati circa 135 kg di cocaina, 90 kg di hashish e 3 kg di marijuana nonché due pistole del tipo revolver calibro 45 con matricola abrasa.
Nel complesso è stato contestato il traffico di circa due tonnellate di cocaina, una tonnellata e mezzo di hashish e 700 kg di marijuana.
Trasporto anche nelle cisterne del latte
La sostanza stupefacente, trasportata via mare e su gomma anche attraverso società compiacenti, è stata rinvenuta in abitazioni, autovetture, in un caso all'interno di una delle cisterne per il trasporto del latte e in un'altra circostanza in una cava in provincia di Lecce.
Nel mese di aprile 2023, è stata inoltre scoperta e sequestrata, nelle campagne della provincia di Reggio Calabria, una vera e propria raffineria clandestina per il taglio e il confezionamento di cocaina, attività che veniva svolta da cittadini colombiani giunti appositamente e muniti di una ricetta dedicata per garantire la qualità della lavorazione della sostanza pura.
In quell'occasione, oltre ad aver proceduto all'arresto in flagranza di uno dei cittadini colombiani e di un italiano, sono stati rivenuti e sequestrati 34 kg circa di cocaina brandizzata con i loghi "888", "Cartier" e con l'icona di una zampa di animale, 11 kg circa di sostanza da taglio, un grosso quantitativo di acetone, una pressa idraulica di grosse dimensioni, frullatori, un forno a microonde, bilance e altre attrezzature adibite al trattamento della sostanza.




