cronaca

Pubblicava falsi annunci di case vacanza su Internet: arrestato 23enne

Almeno 23 le truffe commesse, che gli avevano fruttato circa diecimila euro.

Pubblicava falsi annunci di case vacanza su Internet: arrestato 23enne
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Pubblicava annunci di affitti di case vacanze "fantasma" e raggirava così gli acquirenti. E con le sue truffe aveva intascato circa diecimila euro. Ma è finito nella rete dei Carabinieri.

Truffatore arrestato

Nella mattinata di martedì 9 febbraio 2021, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano hanno dato esecuzione a  un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip  del Tribunale di Milano su richiesta della  Procura della Repubblica nei confronti di un italiano 23enne, ritenuto responsabile di numerose truffe aggravate a mezzo internet, con un illecito profitto allo stato accertato in circa 10.000 euro.

Le case "fantasma"

Il modus operandi del giovane era costante: pubblicava sul sito internet  www.subito.it  un annuncio relativo alla locazione di case vacanza in varie località prestigiose e molto gettonate (Bormio, Alagna, Pinzolo, Madesimo, Alassio e Riccione) o alla vendita di un bene non di modico valore, inserendo un numero di telefono cellulare intestato a  un prestanome e  una casella di posta elettronica a lui non direttamente riconducibile e, dopo aver conquistato la fiducia della controparte anche inviando fotografie o promettendo condizioni di favore nei pagamenti, richiedeva una somma di denaro quale caparra, generalmente corrispondente a circa la metà dell’importo complessivo, interrompendo successivamente ogni contatto con la vittima.

Gli episodi contestati

Sono 23 gli episodi contestati, tra ottobre e dicembre del 2018 e tra giugno e agosto 2019, proprio nei periodi di maggiore richiesta di affitto di abitazioni nelle località prescelte, di mare o montagna.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno permesso di accertare che nessuna delle case era nella reale disponibilità dell’inserzionista il quale, inoltre, aveva attentamente curato di indicare recapiti che non consentissero di risalire alla sua effettiva identità, tanto che nessuna delle vittime è riuscita a fornire i reali dati identificativi del contatto.

L’incrocio dei dati estrapolati da tutte le denunce pervenute ha poi consentito di rilevare diversi contatti comuni a tutte le utenze indicate e di osservare come le celle agganciate da tutti i numeri utilizzati per le truffe corrispondessero a quelle dei Comuni limitrofi al domicilio dell’arrestato, talvolta in contemporanea all’utenza telefonica ufficialmente in uso al soggetto.

I conti correnti e le celle telefoniche

Elemento determinante è stato poi quello relativo all’intestazione dei 5 conti correnti su cui sono confluiti i pagamenti delle ignare vittime, tutti intestati e  aperti personalmente dall’arrestato presso vari Istituti di Credito, presentando il proprio documento d’identità mai denunciato come sottratto o smarrito, e  inoltre esibito in sede di identificazione, nonché la tessera sanitaria anch’essa sempre rimasta nella sua disponibilità. Tali conti venivano poi immediatamente svuotati mediante giroconti o prelievi in contanti, proprio in coincidenza di tali operazioni l’utenza telefonica intestata al soggetto veniva localizzata in corrispondenza degli sportelli bancomat ove il prelievo veniva effettuato.

A seguito di alcune delle denunce presentate nel 2019, in due occasioni, nei mesi di marzo e maggio dello stesso anno, il giovane veniva convocato dai Carabinieri per riferire in merito alle risultanze investigative, ogni volta negando qualsiasi addebito, asserendo di non essere titolare dei conti correnti e di non aver mai avuto in uso il numero di telefono e gli indirizzi e-mail forniti dalle vittime.

Il senso di impunità

Dato preoccupante e  indicativo della pericolosità e del senso di impunità del giovane è rappresentato innanzitutto dall’elevata quantità di annunci pubblicati e di truffe portate a termine in un breve periodo di tempo e dal non aver interrotto la propria attività delittuosa nemmeno dopo aver saputo di essere oggetto delle attenzioni degli inquirenti, rendendosi poi irreperibile presso l’ultima residenza nota e spostandosi continuamente sul territorio nazionale proprio al fine di eludere i controlli.

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Milano  San Vittore  a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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