Progetto plasma iperimmune, raccolte mille sacche da Avis
Il progetto è attivo da agosto e coinvolge tanti donatori regolari.

Sono trascorsi sei mesi dall’avvio del progetto del plasma iperimmune promosso da Avis Lombardia insieme alle sezioni provinciali e, in questa prima fase, sono già mille le sacche raccolte.
Plasma iperimmune, un modello per affrontare la seconda ondata
Agli ospedali lombardi spetta poi il compito di ritipizzare il plasma raccolto.
“La raccolta va di pari passo all’andamento del contagio – spiega Giuseppe Cambiè, direttore sanitario Avis Regionale Lombardia – Dopo aver avuto dai donatori una risposta molto positiva all’avvio del progetto, nel periodo estivo la ricerca degli anticorpi ha avuto una minore percentuale di successo, in linea con la diminuzione dei contagi. Ora la diffusione del virus è aumentata in modo preoccupante, causando un incremento del numero dei contagi. Di conseguenza ci aspettiamo una nuova risposta. Il nostro modello può essere uno strumento importante per affrontare le conseguenze di una nuova ondata”.
L’iter
L’adesione al progetto verrà proposta ai donatori abituali di plasma che si presentano nel proprio centro trasfusionale con appuntamento per aferesi, previa informativa da parte del medico e richiesta di sottoscrizione del consenso informato. Il donatore verrà sottoposto, contestualmente alla plasmaferesi, a prelievo per ricerca degli anticorpi anti SARS–CoV–2 e al tampone nasofaringeo. Se i dati evidenzieranno un titolo significativo di anticorpi e il tampone risulterà negativo, alla persona verrà chiesto di rendersi disponibile per effettuare almeno una donazione di plasma iperimmune il prima possibile e comunque dopo almeno 14 giorni dalla donazione già effettuata, e una successiva a distanza di almeno 14 giorni.