Processo Resit, assolto l'ex sub commissario Giulio Facchi
Si conclude una vicenda durata sedici anni. Era accusato in qualità di sub-commissario all'emergenza rifiuti in Campania di aver favorito un imprenditore in odore di Camorra.
Sentenza della Corte d'Appello di Napoli per il Processo Resit. Il colognese Giulio Facchi, all'epoca dei fatti sub commissario dell'emergenza rifiuti, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato.
Processo Resit
Il presidente della Corte ha pronunciato il verdetto giovedì 17 gennaio alle 16.16. Cipriano Chianese, principale imputato, è stato invece condannato a 18 anni di reclusione.
Giulio Facchi
Facchi era stato chiamato tra il 2001 e 2004 come sub-commissario dall’allora commissario per l’emergenza rifiuti, Antonio Bassolino. Con tale carica autorizzò il conferimento di materiale nella discarica di Chianese (ritenuto dagli inquirenti legato alla Camorra), la Resit, appunto, in piena Terra dei fuochi, a Giuliano.
Chiesti quattro anni
Il Pm per lui aveva chiesto quattro anni, dopo che in primo grado era stato condannato a 5 (clamorosa era stata invece la richiesta dell'accusa, sempre in primo grado, che aveva chiesto trent'anni). Ora la sentenza che scagiona completamente il colognese.
Felicità e amarezza
"Questo processo si è preso 16 anni della mia vita - ha dichiarato Facchi commosso - E' finito un incubo, ma nel frattempo ho perso la casa, il lavoro, la moglie. Venivo additato con ogni sorta di epiteto. Ora mi dicono che sono innocente. Io lo sapevo già".