Processo per il disastro ferroviario di Pioltello, i manager scaricano le colpe sugli operai
E' entrato nel vivo il procedimento che vede imputati otto funzionari di Rfi. Nel deragliamento morirono tre persone
All’alba del 25 gennaio di cinque anni fa il treno Cremona-Milano carico di pendolari deragliò nei pressi della stazione ferroviaria di Pioltello. Il tragico bilancio fu di tre vittime, rimaste incastrate tra le lamiere accartocciatesi, e di decine di feriti, alcuni anche gravi.
Il processo per il disastro ferroviario di Pioltello
È entrato nel vivo il processo che al Tribunale di Milano vede come imputati otto tra manager, funzionari e tecnici di Rfi, Rete ferroviaria italiana, accusati a vario titolo di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Martedì 4 luglio 2023 a essere interrogati in aula sono stati gli allora responsabili della Direzione produzione di Rfi e della Direzione territoriale di Milano. Per la Procura meneghina quello di Pioltello fu un disastro ferroviario causato da una lunga serie di omissioni nella manutenzione e nella sicurezza, dovute alla sola volontà di risparmiare sulle spese da parte di Rfi.
I funzionari di Rfi a processo scaricano la colpa sugli operai
In settimana, invece, gli imputati sentiti in aula hanno di fatto scaricato ogni responsabilità sugli operai, che però non sono alla sbarra. Quest’ultimi, sentiti dai giudici come testimoni, avevano invece sostenuto che sostituire il giunto usurato (che ha poi provocato il deragliamento nel 2018) poteva essere fatto in poche ore di lavoro, interrompendo la circolazione dei treni. Ma per ritardi protrattisi per mesi questo non avvenne.
Le persone a giudizio interrogate hanno sostenuto un’altra tesi: delle mail di segnalazione vennero inviate, ma si sarebbero perse. "Le informazioni dovevano essere inserite nel sistema informativo dell’azienda, così da poter intervenire subito con le manutenzioni", hanno spiegato.
"Alcuni degli imputati hanno pure fatto carriera"
Una ricostruzione contestata da Dario Ballotta, responsabile Trasporti di Europa Verde:
"Nell'interrogatorio di qualche giorno fa al processo sulla tragedia ferroviaria di Pioltello ora i manager cercano di dare la colpa agli operai di Rfi. La realtà è che nessuno di loro voleva prendersi la responsabilità di chiudere la linea una decina d'ore per riparare il giunto guasto e tenuto da una suoletta di legno che doveva essere provvisoria. Da mesi si sapeva della necessità di questo intervento manutentivo, ma veniva rinviata per altri interventi sulla rete lombarda ritenuti prioritari. Una inefficiente organizzazione del lavoro e carenze d'organico di cui sono responsabili i manager sono alla base della causa della tragedia ferroviaria. La decisione di interrompere la linea per alcune ore la linea andava presa e poteva essere presa solo dai dirigenti di Rfi e non dagli operai. Probabilmente per non prendersi nuovi rimproveri da Trenord o da Trenitalia per i continui guasti della rete lombarda l'interruzione della linea veniva continuatamente rimandata. Fino al cedimento del giunto e alla tragedia del 25 gennaio 2008 dove persero la vita tre passeggeri e ci furono decine di feriti. I manager indagati che ora incolpano gli operai hanno fatto tutti carriera a livello nazionale e due di essi sono anche diventati addirittura commissari di alcune grandi opere ferroviarie previste nel Pnrr".