Tribunale

Processo d'appello per l'assassino di Sofia Castelli: i genitori della 20enne assenti per protesta

Prenderà il via domani, mercoledì 18 dicembre 2024. La mamma della 20enne: "E' ingiusto"

Processo d'appello per l'assassino di Sofia Castelli: i genitori della 20enne assenti per protesta
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Domani, mercoledì 18 dicembre 2024, inizierà il processo d'appello per il femminicidio di Sofia Castelli, avvenuto a Cologno Monzese il 23 luglio del 2023. A chiedere la revisione della sentenza di primo grado, con la quale è stato condannato a 24 anni di reclusione, è stato Zakaria Atqaoui, l'assassino reo confesso della 20enne studentessa universitaria della Bicocca.

Processo d'appello: la protesta dei genitori di Sofia

I genitori della vittima hanno deciso di non partecipare per protesta alle udienze al Tribunale di Milano.

"Io e mio marito Diego riteniamo profondamente ingiusto che all'assassino di nostra figlia sia permesso di riaprire il processo e conseguentemente il nostro dolore, adducendo motivazioni pressoché assurde come il non aver premeditato l'omicidio o asserendo che non ha ucciso nostra figlia per futili motivi, in quanto la gelosia non sarebbe da considerare tale", ha spiegato Daniela Zurria, la mamma di Sofia.

Impugnata la condanna a 24 anni

La Procura di Monza, nel processo di primo grado, aveva chiesto per il 25enne la pena dell'ergastolo. I 24 anni di reclusione sono stati il risultati di una sorta di bilanciamento tra le aggravanti e le attenuanti, entrambe riconosciute dal giudice.

I genitori di Sofia hanno comunque deciso di nominare un avvocato che segua il procedimento d'appello, Sara Contoli, legale di riferimento dell'associazione Scarpetta Rossa Aps. Questo "a tutela di Sofia e della nostra famiglia: ma per protesta non saremo presenti alle udienze", ha proseguito la mamma della 20enne.

"Contro un certo cliché di carnefici si muove tutto il sistema, contro altri c'è un silenzio assordante nel quale operano solo associazioni indipendenti e apolitiche come la nostra - ha proseguito Gualtiero Nicolini, responsabile Progetti e sviluppo di Scarpetta Rossa - Ci auguriamo il rigetto del ricorso".

Commenti
Angelo Scalese

Ha ragione le signora Zurria, è una barzelletta, uno si nasconde nell'armadio con l'intenzione di fare uno scherzo? Se questa non è premeditazione, che cos' è uno scherzo di Carnevale? Non ci sono i futili motivi? Peggio questo soggetto che ha commesso un omicidio mentre la ragazza dormiva, per un motivo di interesse, come la perdita di un posto dove ha trovato ospitalità e accoglienza non merita l'ergastolo?

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