Processo Asfalti Brianza: condannato l'amministratore del bitumificio
Un anno e otto mesi a Vincenzo Bianchi, oltre al pagamento di un'ammenda di 27mila euro
Dopo cinque anni dall'apertura delle indagini su Asfalti Brianza, il bitumificio di Concorezzo che si trova al confine con Agrate Brianza, Monza e Brugherio, nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 31 gennaio 2025, è arrivata l'attesa sentenza da parte del Tribunale di Monza. Il giudice monocratico Gianluca Polastri ha condannato l'amministratore del bitumificio di Concorezzo Vincenzo Bianchi a un anno e otto mesi e al pagamento di 27mila euro di ammenda.
I risarcimenti ai Comuni
Bianchi dovrà inoltre risarcire i Comuni di Agrate Brianza (10mila euro), Monza (10mila euro) e Concorezzo (15mila euro), che si erano costituiti parte civile. Il giudice ha anche revocato la sospensione della pena per l'amministratore per le altre condanne che aveva subìto in passato. Anche Brugherio avrebbe diritto a una provvisionale da 10mila euro, anche se il Municipio non è stato citato dal giudice. Legambiente, invece, non è stata riconosciuta parte civile.
"Abbiamo avuto giustizia"
Presente alla lettura del dispositivo era presente anche il Comitato Sant'Albino San Damiano rappresentato da Michela Martinengo.
"Abbiamo sicuramente avuto giustizia dopo tutto quello che abbiamo subito - ha dichiarato Martinengo - La sentenza ripaga in gran parte le nostre battaglie. Questa vicenda non sarebbe iniziata se fossero avvenuti per tempo i controlli necessari sull’azienda. A oggi però nessuno sa chi effettuerà e pagherà lo smaltimento delle 60 tonnellate di fresato abbandonate direttamente sul terreno di Asfalti Brianza senza protezione. La nostra attività di vigilanza e denuncia non si ferma anche in vista della seconda tranche dell’inchiesta. Siamo però amareggiati per il mancato riconoscimento come parte civile di Legambiente, che ha egregiamente rappresentato in giudizio i cittadini dei quartiere e che ringraziamo".
Nei confronti di Bianchi il pm Michele Trianni aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione e il pagamento di una multa pari a 75mila euro.
La sentenza del giudice Gianluca Polastri ha decretato anche una pena a 4 mesi per il legale rappresentante (con pena sospesa).
Asfalti Brianza risultava priva di autorizzazione provinciale ambientale ed è finita più volte sotto sequestro. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, venivano miscelati rifiuti speciali con altri già presenti (in via teorica destinati allo smaltimento). Il nuovo composto così ottenuto poteva così essere utilizzato all’interno di costruzioni e pavimentazioni stradali.
Il commento da Legambiente
"Siamo soddisfatti per la sentenza, che seppur non definitiva, individua le responsabilità e i danni ai cittadini e all'ambiente per questa vicenda di inquinamento e illecita gestione di rifiuti - ha evidenziato Sergio Cannavò, legale di Legambiente Lombardia - Legambiente si è costituita parte civile nel tentativo di far valere le ragioni dei cittadini e del Comitato, che per anni con impegno e determinazione hanno denunciato le molestie olfattive e l'inquinamento che hanno causato tanti problemi alla popolazione interessata. Attendiamo di leggere le motivazioni, anche per capire le argomentazioni che hanno portato il Tribunale a escludere l'esistenza di un danno nei confronti della nostra associazione".