L'aggressione

Preso a pugni davanti alla famiglia per una sigaretta negata: esagitato arrestato dai Carabinieri

E' accaduto a Cologno Monzese: la vittima, un 51enne, trasportato in ospedale. Il balordo rintracciato dai militari: era in prova ai Servizi sociali

Preso a pugni davanti alla famiglia per una sigaretta negata: esagitato arrestato dai Carabinieri

Lesioni al volto e a una gamba guaribili in 21 giorni giorni iniziali. Mirko Calcaterra, 51 anni, ha voluto raccontare in prima persona l’aggressione subita l’8 ottobre 2025 a Cologno Monzese, in via per Imbersago. Il tutto per una sigaretta negata, che gli era stata chiesta in malo modo da un 35enne di origini nigeriane, arrestato nei giorni successivi dai Carabinieri della Tenenza.

L’aggressione davanti a moglie, figli e nipotini

Ma andiamo con ordine. Di professione autotrasportatore, quel giorno il colognese non era andato a lavoro. Aveva, infatti, appuntamento con il proprio medico di famiglia. Quando è scoppiato il parapiglia era in compagnia della moglie, dei due figli e dei nipotini, uno dei quali nato da appena due settimane e che si trovava nella carrozzina.

Preso a pugni per il “no” a una sigaretta

Tra un giro in farmacia per acquistare dei medicinali e alcune spese veloci al vicino discount Lidl (nel quale si è recata la consorte), Calcaterra e i suoi familiari si sono seduti ai tavoli di un bar. Ed è in questo frangente che si è avvicinato il 35enne.

“Era in bicicletta è mi ha detto “adesso mi dai una sigaretta” – ha spiegato il 51enne – Gli ho fatto presente che lì vicino c’era un tabaccaio. Non per cattiveria, ne avevo già offerte due poco prima. E come risposta mi sono sentito dire ‘vai a comprarle tu e me le dai'”.

Le minacce e il lancio della bici e dei sassi

A quel punto il 35enne si è un po’ allontanato, riuscendo poco distante a farsi dare una sigaretta da un passante. Ma invece di proseguire dritto per la sua strada, ha fatto dietrofront puntando ancora verso il bar e i Calcaterra e iniziando a insultarli.

“Mi ha gridato ‘razzista, ti ammazzo’ e a quel punto mi ha lanciato addosso la sua bicicletta – ha proseguito il colognese – Intanto mia moglie stava tornando dal supermercato per raggiungerci. Ha insultato pesantemente anche lei, iniziando a lanciare delle pietre che ha trovato nello spartitraffico, urlando “sono africano e nessuno può toccarmi”. Ha rischiato di colpire prima di tutto i miei nipotini, poi anche un signore che era seduto accanto a noi”.

La chiamata al 112 e l’intervento di un’ambulanza e dei Carabinieri

In quel parapiglia, il 51enne ha chiesto ai presenti di chiamare il 112. Sembrava che la situazione non potesse degenerare ulteriormente, ma così non è stato.

“Dopo avergli riconsegnato la bici, con la mia famiglia ci siamo incamminati verso casa – ha raccontato – A quel punto, quando ero di spalle e girato, mi ha colpito con un pugno al volto, facendomi sbattere la testa contro un muro. A quel punto sono finito a terra, privo di sensi”.

Trasportato in ambulanza al Fatebenefratelli di Milano, Calcaterra è rimasto una notte in osservazione, per essere poi dimesso con tre settimane di prognosi: a descrivere quanto avvenuto, i segni al volto e la gamba destra ingessata, per i tendini lesionati dopo la caduta.

L’arresto dell’esagitato: revocata la messa in prova ai Servizi sociali

“Non è possibile che certe persone, palesemente pericolose e violente, siano libere di circolare liberamente – ha detto – Le stesse istituzioni devono rendersi conto di questo: servono espulsioni per chi delinque. Non sono razzista: a lavoro ho diversi colleghi stranieri con i quali vado molto d’accordo e mi trovo bene”.

Il 51enne ha presentato formale denuncia per lesioni. E, nel fine settimana successivo, per l’aggressore si sono aperte le porte del carcere.

Già sottoposto alla misura della messa in prova ai Servizi sociali per i suoi precedenti, infatti, il colpo di testa (l’ennesimo) ha spinto i Carabinieri colognesi a chiedere al Tribunale la revoca del beneficio. Ed è stato arrestato, finendo dietro le sbarre.