Annonaria

Pessime condizioni igienico sanitarie, chiusa dalla Polizia Locale una macelleria islamica

Insetti morti nelle celle frigorifere, pesce conservato a temperatura ambiente, carne non tracciata: elevate sanzioni per 15mila euro

Pessime condizioni igienico sanitarie, chiusa dalla Polizia Locale una macelleria islamica
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Pessime condizioni igienico sanitarie e varie irregolarità. Per questo ieri, giovedì 6 giugno 2024, la Polizia Locale di Capriate San Gervasio ha disposto la temporanea chiusura della macelleria islamica che si trova in via Roma.

Insetti nelle celle frigorifere

Il controllo all'esercizio è avvenuto da parte degli agenti dell'Annonaria  unitamente al personale del Servizio veterinario dell'Ats di Bergamo.

Il personale ha trovato gli alimenti e il locale in generale in pessime condizioni igienico sanitarie. Tra i problemi riscontrati la presenza di insetti morti in prossimità del banco di vendita e delle celle frigorifere.

E' stata poi rinvenuta della carne priva di tracciabilità e del pesce conservato a temperatura ambiente.

I titolari avevano anche prodotto degli insaccati senza avere la relativa licenza. Tali prodotti sono stati avviati alla distruzione.

C'era anche un bagno senza porta in prossimità dei lavandini e del bancone e una finestra rotta in prossimità della cella frigorifera. Le attrezzature erano vecchie e sporche così come i locali.

Sanzioni per 15mila euro

A seguito di tali e altre contestazioni gli agenti hanno elevato sanzioni per un importo di 15 mila euro ed è stata disposta la chiusura a causa delle pessime condizioni igienico sanitarie.

In totale due quintali e mezzo di carne e pesce sono stati avviati allo smaltimento.

Le violazioni elevate sono state circa 8mila euro per la mancata esposizione dei prezzi e degli orari di vendita, per prodotti esposti con etichetta degli ingredienti senza la lingua italiana, per il pane non esposto in vendita in appositi scaffali dedicati e separati e per la mancanza di etichette relative alle informazioni e alla provenienza dei prodotti ortofrutticoli.

Si sono poi aggiunti cinquemila euro per la vendita anche di prodotti non alimentari senza la relativa autorizzazione Scia.

Altri duemila euro sono state contestate da Ats per le generali pessime condizioni igienico sanitarie.

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