Pendolari infuriati: rincari, disservizi e nessuna risposta
A sei giorni dalla richiesta di incontro in Regione, l'appello al momento è rimasto lettera morta.
Pendolari infuriati: rincari, disservizi e nessuna risposta. Silenzio da parte delle istituzioni: questo denunciano pubblicamente i pendolari lombardi che hanno chiesto, ma al momento non hanno ancora ottenuto risposte da chi segue da vicino la situazione del servizio di trasporto regionale. Lo scorso 3 settembre infatti i Rappresentanti dei Viaggiatori alla Conferenza Regionale del Trasporto Pubblico Locale della Regione Lombardia hanno chiesto all’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, mediante lettera PEC, un incontro urgente in merito ai rincari conseguenti alla decisione di eliminare i biglietti solo ferroviari verso Milano ed ai continui e pesanti disservizi che continuano nonostante il “Piano di Emergenza”.
Pendolari infuriati: rincari, disservizi e nessuna risposta
“Tali rincari, che si accompagnano anche all’eliminazione dei bonus e creano disparità tra utenti del trasporto pubblico in Lombardia, avvengono in una situazione in cui permangono
gravissimi disservizi nei servizi ferroviari, tanto che, nel mese di giugno, ben 25 direttrici su 37 hanno sforato i parametri di qualità” spiegano i pendolari in una lettera aperta che arriva a nove giorni dalla richiesta di incontro. Richiesta che, al momento è rimasta inascoltata.
La soppressione dei bonus
“Regione Lombardia ha di fatto delegato a Trenord l’adozione di non meglio precisate “misure compensative”, ben sapendo che l’unica misura veramente compensativa non può che essere, dato il livello degli aumenti tariffari, un corrispondente e deciso miglioramento della qualità dei servizi, allineandosi ai migliori livelli europei. Cosa che ci sembra francamente poco verosimile. Inoltre l’assessore insiste nel non voler convocare la Conferenza del TPL, nonostante, da un anno a questa parte, si siano succedute decisioni unilaterali da parte di Trenord e Regione in merito alla rimodulazione di servizi ferroviari, con chiusura di linee, l’incremento delle tariffe del 30% dei biglietti urbani di Milano e, da ultimo, questa decisione di eliminare i biglietti solo ferro, incluso Treno Milano e TrenoMonza, con soppressione di fatto del bonus per moltissimi pendolari”.