Omicidio di Pessano: a uccidere Simone Stucchi furono due fratelli di 15 e 17 anni
Diciannove imputati maggiorenni, 5 minorenni; i genitori della vittima si sono costituiti parte civile.
In sette a processo con il rito abbreviato, due affrontano il giudizio ordinario, uno ha chiesto di patteggiare, e per altri nove è stata accolta la richiesta di messa alla prova.
La prima udienza
Come raccontato dai colleghi di primamonza.it, è questo l’esito dell’udienza celebrata ieri, martedì 13 settembre, contro i 19 imputati maggiorenni accusati a vario titolo di rissa aggravata e omicidio in relazione alla morte di Simone Stucchi, il giovane di 22 anni di Vimercate morto a seguito dello scontro avvenuto la sera del 29 settembre 2021 tra due comitive di giovani a Pessano con Bornago.
Cinque minorenni
Altri cinque imputati sono attualmente a giudizio davanti al tribunale dei minori. Tre di questi affrontano il processo con il rito abbreviato il prossimo 13 gennaio: tra loro c’è anche il minorenne (17 anni all’epoca del fatto), accusato di aver sferrato le coltellate alla vittima.
Tornando invece agli imputati maggiorenni, secondo quanto emerso da palazzo di giustizia di Milano (competente per il territorio di Pessano dove avvenne la rissa costata la vita al giovane di Vimercate), tra i sette giovani che hanno chiesto l'abbreviato quattro rispondono anche di omicidio, come i due ragazzi rinviati a giudizio ordinario. Per i primi il processo è fissato tra due mesi davanti alla gup Fiammetta Modica, a cui toccherà la decisione anche sull'istanza di patteggiamento. Per gli altri due, alla fine di novembre, prenderà il via il dibattimento in Assise.
Accolta la messa alla prova per 9 imputati
Per nove imputati è stata accolta la richiesta di messa alla prova per due anni con una serie di prescrizioni. Nei loro confronti è stata revocata la misura degli arresti domiciliari, sostituita con quella dell'obbligo di dimora.
I genitori di Simone si sono costituiti parte civile
I familiari di Simone Stucchi si sono costituiti parte civile, attraverso l’avvocato Attilio Villa. A giugno erano state emesse le misure cautelari dai carabinieri, sia in carcere che ai domiciliari.
Una questione di droga
Alla tragedia si era arrivati da una questione di droga. Un acquisto da«100-150 grammi» di «Dry», una qualità particolare di hashish, che il 19enne di Vimercate Davide Colombi avrebbe pagato con soldi falsi a tre ragazzi di Pessano: due fratelli minorenni nati a Melzo da genitori nordafricaani, e un ventenne pizzaiolo di origini egiziane. Le due fazioni si erano organizzate in due gruppi, con quelli di Pessano guidati, secondo le accuse, da Youssef Mahmoud Elsayed .
L'agguato mortale
A Pessano i "padroni di casa" avevano teso un agguato ai vimercatesi, sorpresi da lancio di sassi e bottiglie. Impressionante la descrizione della morte di Simone Stucchi, colpito dal minorenne: "Quel ragazzo, che sembrava una tigre, lo ha colpito al torace".
Dopo la prima coltellata, il 22enne non era stato più in grado di fuggire. Stucchi si era accasciato sull’asfalto e veniva colpito ancora ("tutti gli tiravano calci e uno era in ginocchio su di lui"), per poi morire al San Gerardo.