Omicidio Carbone, l'ipotesi dell'usura dopo gli arresti LE INTERCETTAZIONI

La figlia in un'intercettazione: "I debiti svaniscono nel momento in cui il creditore non c'è più"

Omicidio Carbone, l'ipotesi dell'usura dopo gli arresti LE INTERCETTAZIONI
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Spunta l'ipotesi dell'usura come movente dell'omicidio di Donato Carbone, avvenuta il 16 ottobre in via don Milani a Cernusco sul Naviglio. Era la prima pista che gli inquirenti avevano seguito e di cui si vociferava tra chi conosceva la vittima, ma che solo oggi, a seguito degli arresti del killer e del mandante prende consistenza ufficiale.

Omicidio Carbone, l'ipotesi dell'usura

Le intercettazioni ambientali effettuate in caserma dopo il delitto tra i familiari della vittima porterebbero proprio lì. "Sai quanti stanno brindando adesso? - diceva la figlia Angela a un amico di famiglia - I debiti svaniscono nel momento in cui il creditore non c'è più". Una questione di un debito, che evidentemente Carbone vantava nei confronti di chi ha commissionato l'omicidio.

"Porta via tutto"

La conversazione in caserma è proseguita. Tanto che l'amico di famiglia ha dato dei suggerimenti alla vedova, Natalizia De Candia: "Vai a togliere tutto - diceva - Domani porta via tutto, senza dire niente. Vai e ritira tutto. Tu avevi la firma pure?". "Sì, sì", confermava la donna. "Basta, senza dire nulla. Non dire quanto hai. Tutto devi togliere".

Le indagini

Le indagini a questo riguardo sono ancora in corso e tali conversazioni sono ancora oggetto di analisi e interpretazione. Quella che Carbone fosse prestasse denaro a usura è ancora una mera ipotesi, che però al momento rappresenta il movente più credibile dell'esecuzione del 16 ottobre.

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