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Neanche la bufera ferma i controlli in piazza Garibaldi a Pioltello

Una ventina di militari impegnati nel presidio fisso nel quartiere. Un servizio speciale attivo ormai da 13 giorni consecutivi

Neanche la bufera ferma i controlli in piazza Garibaldi a Pioltello
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Prima che la bufera si abbattesse  sulla Martesana, in  piazza Garibaldi a Pioltello era in corso l'ennesimo intervento in forze dei Carabinieri volto a presidiare il quartiere e a identificare le persone che vi gravitano.

Controlli in forze a piazza Garibaldi

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Ieri, lunedì 24 luglio 2023, i Carabinieri della Compagnia di Pioltello in collaborazione con la Compagnia di intervento operativo del Terzo reggimento Lombardia per il tredicesimo giorno  consecutivo hanno messo in campo una serie di posti di controllo serali nell'area di piazza Garibaldi. Dieci le unità dislocate tra via Monza e via alla Stazione per un totale di una ventina di uomini dell'Arma impegnati.

Verifiche su stranieri e autovetture

Prima che la bufera investisse la città e che il personale dei Carabinieri fosse impiegato nella gestione delle emergenze legate al maltempo, i militari hanno proceduto all'identificazione di 21 persone tra cui undici stranieri. Sono stati anche fermati quattro veicoli in transito risultati sospetti, senza però che venissero rilevate irregolarità di sorta.

Presidio fisso continuativo

Era il 12 luglio 2023 quando la città di Pioltello è stata ferita dalle immagini della guerriglia urbana scoppiata in piazza Garibaldi. Da quel giorno il personale dell'Arma, sotto il coordinamento del comandante di Compagnia di Pioltello il capitano Francesco Berloni e dei suoi collaboratori, sta garantendo un presidio fisso all'interno del quartiere e nelle aree limitrofe. L'obiettivo non  è solo censire e identificare le persone residenti e, soprattutto, coloro che non hanno titolo a stare lì, ma l'operazione mira anche a contrastare i fenomeni di microcriminalità rendendo impossibile l'attività illecita.

E dopo tredici giorni di servizi e pattugliamenti, si cominciano a percepire i malumori di chi pensava di essere il padrone di piazza Garibaldi.

 

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