Morta per una caduta in ambulanza la Procura chiede il processo

Morta per una caduta in ambulanza. La Procura chiede il rinvio a giudizio per il conducente e la volontaria. Potrebbero essere accusati di omicidio colposo.

Morta per una caduta in ambulanza la Procura chiede il processo
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A un anno di distanza dall'incidente costatole la vita due persone potrebbero finire a processo

Morta per una caduta la Procura chiede il processo

Era novembre dello scorso anno quando Anna Loia, 68 anni, perse la vita in un incidente assurdo. Tornava dalla dialisi in ambulanza, quando il mezzo toccò una piccola sporgenza di una fontana. Un impatto minimo, sufficiente però a far cadere la donna. Che si ferì alla testa. I sanitari la riportarono in ospedale, ma poche ore più tardi la donna entrò in coma e perse la vita.

Un anno di indagini

Della vicenda si sono occupati i carabinieri di Cernusco sul Naviglio e la Procura. Un anno di indagini concluse nei giorni scorsi. E ora la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo per due persone, l'autista 59enne e una volontaria di 39 anni. Secondo la ricostruzione dei fatti, pur agganciando la carrozzina agli appositi fermi, non avrebbero allacciato la cintura di sicurezza. Che avrebbe potuto salvare la donna.

La famiglia

Sin dall'inizio la famiglia di Anna Loia non ha mai addossato la colpa ai medici. Anzi. La figlia della donna, Giuseppina Capobianco, il giorno seguente era andata a trovare i volontari della Croce Bianca per rincuorarli. "Hanno sempre fatto di tutto per mamma - aveva detto - Non ci rivarremo in alcun modo nei loro confronti".

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