Morì a 22 anni precipitando dal balcone, la famiglia si oppone all'archiviazione: "Riaprite le indagini"
La tragedia avvenne a Brugherio: la giovane era incinta. I parenti vogliono l'imputazione coatta del marito
Sulla possibile archiviazione dell’inchiesta per la morte della 22enne Nesma El Sharaawy si aspetta la decisione del gip Francesca Bianchetti. A chiedere di chiudere il fascicolo aperto prima per l’ipotesi di omicidio e poi di istigazione al suicidio nei confronti del marito della giovane, un egiziano di 25 anni difeso dall’avvocato Alberto Lancillotti, è stata la Procura di Monza. Si oppongono invece i familiari della donna, morta dopo essere precipitata dal balcone di casa a Brugherio, all’Edilnord, nel giugno 2022. Non hanno mai creduto all'idea del suicidio.
Le ipotesi che erano state vagliate dalla Procura
Tra la vittima e il marito era scoppiata una lite in casa, alla presenza dei familiari di lui. Sembra che l’uomo fosse ossessionato dall’eventualità che la moglie intrattenesse delle chat con altre persone, tra cui anche uomini. L’indagine inizialmente ipotizzava un gesto volontario della 22enne, poi il marito 25enne della vittima era stato indagato. Ascoltando la versione dei parenti, i Carabinieri avevano sospettato che nascondessero qualcosa.
"No all'archiviazione, continuate a indagare"
Pare che i rapporti fra i coniugi, negli ultimi tempi, fossero un po' turbolenti, e che la ragazza conducesse una vita infelice e isolata, nonostante la presenza di alcuni familiari in zona. Secondo questi ultimi (seguiti dall’avvocato Gaspare Sidoti) "ci sono elementi da approfondire" e hanno chiesto di riaprire le indagini per arrivare a un’imputazione coatta nei confronti del marito della giovane, che quando perse la vita era incinta al quinto mese.