"Mio figlio disabile rifiutato dal Cre", ma arriva un coro di smentite
Il padre denuncia una discriminazione, ma parroco, sindaco e Risorsa sociale Gera d'Adda lo invitano a seguire le procedure.
L’odissea di ragazzo disabile da poco residente a Pontirolo alla ricerca di un centro estivo per le vacanze. Il padre sostiene che il figlio sia stato rifiutato dal grest di Ciserano.
“Mio figlio disabile rifiutato”
È la storia, per fortuna a lieto fine, di un adolescente disabile mentale grave che vive con il papà Erich Rota, 64 anni.
«Ho voluto rendere nota la vicenda di mio figlio perché come a tutti i disabili non sono garantite le ore di sostegno adeguate alle necessità sia a scuola che fuori – ha raccontato – Questo significa che subisce delle discriminazioni perché non può essere coinvolto in gite e divertirsi con gli altri. La causa di tutto questo è la decisione della commissione dell’Inps di Romano di Lombardia che ha deciso di non concedere al ragazzo l’accompagnamento. Un guaio per l’iscrizione al Cre.
«A Pontirolo la suora l’ha accolto con grande umanità, ma lui non si è trovato bene con alcuni ragazzi, quindi mi sono rivolto a Ciserano dove va anche il figlio della mia compagna». Qui però sarebbe giunto un rifiuto.
“Nessun rifiuto”
«Ho solo invitato il padre a presentarsi al Comune di Pontirolo per chiedere le ore di assistenza di un educatore necessarie, nessun rifiuto», ha detto il parroco don Sergio Morandi. E a ribadire che il papà non ha seguito l’iter necessario è stato anche il sindaco di Pontirolo Gigliola Breviario e il presidente di Risorsa sociale Gera d’Adda Pinuccia Prandina.
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