Il bilancio

Mercato a Pioltello buona la prima, ma c'è qualcosa da sistemare

I pro e contro di quella che potrebbe diventare a tutti gli effetti la nuova normalità per convivere con il virus.

Mercato a Pioltello buona la prima, ma c'è qualcosa da sistemare
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Buona la prima per la riapertura del mercato, ma appare evidente che qualcosa vada sistemato per rendere questa "nuova normalità" più vicina alle esigenze delle persone. Sabato 2 maggio 2020 Pioltello è stato uno dei primi Comuni a far partire il mercato rionale.

Buona la prima al mercato

Cominciamo dalle cose che sono funzionate meglio. Innanzitutto si è data risposta alla categoria degli ambulanti, venditori che da 50 giorni non potevano portare avanti la propria attività perché bloccati dai divieti ministeriali. Sono stati loro i primi a  gioire per la riapertura, nonostante le mille difficoltà del caso legate alle limitazioni imposte in materia di tutela del contagio.

I numeri dell'affluenza

Le prime persone sono arrivate già intorno alle 7. Come da indicazioni di Regione Lombardia, potevano avere accesso simultaneo all'area del mercato persone in numero doppio alle bancarelle presenti. Che tradotto per la situazione di Pioltello è significato circa 40 persone alla volta. Nel momento in cui un soggetto lasciava l'area delimitata, allora poteva entrarne un altro. All'ingresso era obbligatorio non solo indossare mascherina e guanti, ma anche sottoporsi alla misurazione della febbre da parte di un incaricato. Al termine della mattinata sono stati 760 gli ingressi conteggiati.

Buona la sicurezza, troppo l'affollamento

Tra le cose che hanno funzionato sicuramente l'aspetto dell'organizzazione interna del mercato. Ottima la gestione della sicurezza degli acquirenti e degli ambulanti, garantita dalla presenza della Polizia Locale coadiuvata da Protezione Civile e Associazione nazionale carabinieri in congedo. E' stato assicurato il rispetto del numero massimo di persone all'interno del mercato, il distanziamento sociale e l'utilizzo dei presidi sanitari. Sicuramente da rivedere, in generale, la gestione delle persone in attesa di entrare. Visto l'esiguo numero di clienti in simultanea, a metà mattinata si era creata una lunghissima fila di persone in attesa. Molte delle quali non hanno pensato a rispettare le distanze previste, andando a formare assembramenti evitabili. Da rivedere, in particolare da Regione, la possibilità di garantire l'accesso a più persone in base alle dimensioni dell'area del mercato onde evitare lunghe file difficili da gestire.

Verso una nuova normalità

Soddisfatti del risultato gli amministratori presenti sabato mattina per verificare che tutto filasse liscio. A cominciare dal vicesindaco Saimon Gaiotto  delegato alla Polizia Locale e alla Protezione civile:

Questa potrebbe essere una condizione più duratura, anche perché è chiaro che con il virus dovremmo imparare a convivere. Dato che Regione Lombardia ci ha dato questa possibilità abbiamo voluto sfruttarla anche come test per capire come comportarci in futuro.

L'assessore al Commercio Paola Ghiringhelli  ha posto l'accento sull'importanza di riaprire anche per una questione sociale.

Sono stati gli ambulanti i primi a chiederci di riaprire il mercato. Lo abbiamo fatto anche per loro, che da mesi sono fermi senza lavorare, ovviamente con la certezza di garantire la salute dei clienti, ma anche dei commercianti stessi.

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