Medico del San Raffaele tra gli scienziati schedati: ma il Ministero sbaglia
Antonio Colombo segnalato come dottore di Berlusconi, ma il dottore non ha mai operato l'ex premier.

Medico del San Raffaele tra gli scienziati schedati: ma il Ministero sbaglia. Antonio Colombo segnalato come dottore di Berlusconi, ma il dottore non ha mai operato l'ex premier.
Scienziati schedati, c'è un medico del San Raffaele
Nella lista degli gli scienziati schedati dal Ministro Giulia Grillo compare anche il cardiologo del San Raffaele Antonio Colombo. Il noto virologo dell'ospedale Roberto Burioni, segratese, ha mostrato il suo disappunto. !Tento di tenermi fuori dalle questioni politiche, ma trovo davvero spiacevole questa storia della "schedatura politica" che il ministro Giulia Grillo avrebbe operato - ha affermato - In particolare trovare appuntato accanto al nome di un mio amico e collega del San Raffaele "nessun attivismo politico, ma ha operato Silvio Berlusconi" mi infastidisce davvero molto".
"A medici così dovremmo solo dire grazie"
"Antonio Colombo, un medico bravissimo, ha curato Silvio Berlusconi così come migliaia e migliaia di altre persone alle quali ha letteralmente salvato la vita, di ogni appartenenza politica e di ogni nazionalità - ha aggiunto - Che l'avere curato un leader politico sia qualcosa che meriti di essere annotato accanto al nome di un medico è cosa che non fa onore a un ministro, peraltro essa stessa medico.Medici come Antonio Colombo dovrebbero avere accanto una sola nota: "grazie Professore perché invece di trasferirsi negli Stati Uniti dove l'avrebbero ricoperta di denaro, di onore e di rispetto lei ha deciso di rimanere in Italia operando in un ospedale convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, e quindi accessibile a tutti i cittadini".
"Berlusconi non è stato suo paziente"
Poco dopo il primo commento, Burioni ha aggiunto una nota. "Vengo a sapere in questo momento da fonte certa che il Prof. Antonio Colombo ha curato migliaia di pazienti, ma mai Silvio Berlusconi - ha rimarcato - Questo aggiunge alla gravità della "schedatura" anche una misura della inaffidabilità delle fonti del ministro Grillo".