Medici indagati dopo un trapianto di cuore andato male

Due medici del San Raffaele di Segrate sono indagati per la morte di un 61enne romano deceduto a seguito dell'operazione. L'accusa è di omicidio colposo.

Medici indagati dopo un trapianto di cuore andato male
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Sono cinque i medici dell'ospedale San Raffaele di Segrate indagati per la morte di 61enne di Roma cui era stato trapiantato il cuore (LEGGI QUI L'ARTICOLO).

Medici indagati

L'indagine per il decesso del paziente romano di 61 anni morto a seguito di un trapianto di cuore a settembre 2016 aveva preso il via nella Capitale. Poi era stata trasferita, per competenza territoriale, a Milano. L'organo era stato infatti espiantato presso l'ospedale San Raffaele.

In cinque nel mirino degli inquirenti

Sono due i cardiologi del nosocomio segratese a essere coinvolti nelle indagini, oltre ai tre medici (due cardiologi e un perfusionista) del San Camillo di Roma. Tutti e cinque sono accusati di omicidio colposo. Questo perché dalla consulenza richiesta dai magistrati sul cuore trapiantato, l'organo non sarebbe risultato idoneo alla donazione né compatibile con il 61enne, contrariamente a quanto avevano dichiarato medici del San Raffaele.

Le indagini

E' stato quindi predisposto dalla Procura di Milano un "accertamento irripetibile". Sarà condotto dagli specialisti dell’Istituto di Medicina Legale di Padova. Saranno loro a occuparsi di stabilire quali fossero le reali condizioni dell'organo, donato da un 45enne deceduto a seguito di un malore in piscina. Non solo. Verificheranno anche se sono presenti lesioni pregresse. La relazione andrà depositata entro l'8 gennaio.

 

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