Inondazione

Masate, notte da incubo: case e strade allagate

I danni si sono verificati soprattutto in tre zone del paese

Masate, notte da incubo: case e strade allagate
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E' stata una notte da incubo quella che hanno vissuto i masatesi nella notte tra giovedì 20 aprile 2023 e venerdì con strade completamente allagate e automobili sommerse dall’acqua.

Notte da incubo

E’ stata una notte da incubo quella di giovedì per i masatesi che si sono ritrovati a dover fare i conti con gli innumerevoli danni provocati da una bomba d’acqua che si è abbattuta violentemente sul territorio causando l’esondazione del Trobbia. Per via di alcuni detriti che si sono accatastati in prossimità di una delle griglie ostruendone il flusso, il corso d’acqua è fuoriuscito allagando nel giro di poco tempo la parte nord del paese senza risparmiare nemmeno la strada centrale, via Roma, lungo la quale sorgono diverse abitazioni e attività commerciali.
L’emergenza è scattata intorno alle 20 quando la pioggia mista grandine ha iniziato a intensificarsi: sul posto per cercare di governare la situazione c’erano gli uomini della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e dei sommozzatori di Milano che, dopo diverse ore di lavoro anche a bordo di gommoni, sono riusciti, intorno alle 2 del mattino seguente, a liberare la griglia ripristinando quantomeno le condizioni di sicurezza. Al momento dell’intervento erano presenti, anche, i rappresentanti dell’Amministrazione comunale assieme al responsabile del Consorzio acqua potabile. L’acqua oltre a fuoriuscire dai tombini per via dell’eccessiva pressione ha allagato box, cantine e abitazioni private. Non solo, tra le zone maggiormente colpite ci sono anche via Dante dove un intero parcheggio è stato letteralmente sommerso dall’acqua e via Grandi. Difficile, al momento, poter stabilire con certezza l’entità dei danni, ancora in fase di quantificazione.

I danni maggiori in tre vie

Per quanto riguarda gli spazi pubblici non si segnalano danni o criticità particolari, tranne qualcosa presso piccola palestra e la terra sui parcheggi . Ci sono stati tre punti fortemente colpiti, che sono via Dante area cani via Grandi e via Roma. Purtroppo, Si tratta di problematiche che da anni si ripercuotono e che sono legate anche alla posizione territorio. Nel tempo La nostra Amministrazione ha messo in atto alcuni interventi per favorire il drenaggio dell’acqua piovana, soprattutto a nord. Con Cap (il Consorzio acqua potabile), abbiamo inaugurato la vasca volano in via Roma che, anche giovedì sera, ha comunque svolto la sua funzione. La serie di problematiche con cui ci siamo scontrati interessano enti superiori come la Regione, Cap e Consorzio Villoresi. Venerdì mattina abbiamo attivato la Regione e, a cascata, tutti gli enti sovracomunali competenti rinnovando le richieste di intervento. Nel giro di una settimana ci sarà un incontro a Masate con questi enti per capire entità della criticità ma soprattutto per mettere in campo interventi: è evidente che le precipitazioni non sono più singole piogge ma bombe d’acqua. Come Amministrazione  venerdì, abbiamo effettuato un sopralluogo assieme all’ufficio tecnico. Siamo quindi andati ad accertare situazione constatando fortunatamente che nessun cittadino è rimasto ferito. Dalle prossime ore pubblicheremo attraverso i vari canali il modulo su cui dovranno farci avere una stima di massima dei danni da girare alla Regione per il risarcimento. Aggiungo, inoltre, che l’Amministrazione vuole rivolgere un plauso a tutti coloro che sono intervenuti per gestire l’emergenza che, ora, è finalmente rientrata.

ha spiegato l’assessore al Territorio di Masate Ermanno Lamperti

A raccontare quanto è accaduto giovedì sera è stata anche una donna che abita a Cascina Cappelletta che si trova nel tratto di via Roma che si trova al di là della Strada provinciale. Il suo è un racconto drammatico.

Ieri sera come era già successo 10 anni fa circa si sono rotti gli argini di un canale e l’acqua si è riversata dentro il cortile della Cascina Cappelletta a Masate.   La piena è improvvisa, quando ti accorgi che l’acqua sta salendo è già troppo tardi.   Siamo stati completamente abbandonati, non abbiamo visto nessuno che ci ha prestato soccorso, erano tutti impegnati nella parte “nobile" del paese, dove cercavano di mettere in sicurezza macchine, cantine.  Noi ce la siamo cavata da soli.  Alle 22.30, siamo scesi al buio cercando di salvare più animali possibile, nuotando fino alla vita nel fango e nell’acqua gelida.  Ci piacerebbe che via Roma dal 16/18 in poi fosse come San Marino, noi che teniamo alla nostra casa sapremmo chi chiamare per fare dei lavori che ci proteggano dalla prossima alluvione, noi che teniamo alla nostra casa sapremmo come fare per evitare una tragedia che è stata annunciata da tempo.

 

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