Inchiesta dei carabinieri

Maltrattamenti in Rsa a Rodano, otto persone rinviate a giudizio

L’attività investigativa è stata condotta anche con l’installazione di telecamere e intercettazioni ambientali all’interno della residenza.

Maltrattamenti  in Rsa a Rodano, otto persone rinviate a giudizio
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Questa mattina, mercoledì 10 giugno 2020, i carabinieri della Compagnia di Cassano d’Adda, con la collaborazione delle locali Stazioni, hanno notificato un  avviso di conclusione delle indagini preliminari  emesso dalla Procura di Milano   nei confronti di 8 persone (2 ex dirigenti, una dipendente amministrativa, 4 medici e un'infermiera), indagate a vario titolo per il reato di  maltrattamenti contro conviventi in concorso (artt 110, 572 c.p.) nei confronti degli ospiti della Rsa “Sereni Orizzonti” di Rodano, facente parte del Gruppo “Sereni Orizzonti 1 spa” con sede legale a Udine.

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Le indagini, condotte dalla Tenenza di Pioltello e dal Nucleo Operativo Radiomobile di Cassano d’Adda, sono scaturite dalla denuncia sporta nel novembre 2018 da due  operatrici socio-sanitarie  della Rsa  per episodi di  mobbing  ai loro danni da parte dell’infermiera con qualifica di capo-sala, indagata nel procedimento. Nella stessa denuncia, le due operatrici avevano manifestato i propri sospetti per la recente morte di sei ospiti della struttura, deceduti a seguito di carenza di cure del personale sanitario.

Le indagini

L’attività investigativa, condotta anche con l’installazione di telecamere e intercettazioni ambientali all’interno della residenza, ha consentito di accertare gravi responsabilità della direzione del Gruppo nell’aver accettato dal luglio 2018 (data di apertura della residenza) un numero elevato di pazienti in gravi condizioni di salute che avrebbero richiesto assistenze e cure intensive, malgrado la consapevole inadeguatezza delle risorse e delle capacità professionali del personale assunto. Tale carenza si era evidenziata specie negli orari notturni, con la presenza in numerose occasioni di due soli operatori sanitari, in nessun caso personale medico e occasionalmente personale infermieristico.

Nel corso delle indagini, durate fino al febbraio 2019, sono stati contestati a vario titolo agli indagati episodi di maltrattamenti ai danni di 22 degenti, consistiti in omesse terapie e cure mediche (come carenza di idratazione o alimentazione) nonché deliberata indifferenza verso i bisogni degli stessi, deceduti tra il luglio e il gennaio 2019 quasi tutti all’interno della Rsa.

Lo scenario preoccupante emerso nel corso delle indagini ha portato gli investigatori, in collaborazione con personale ispettivo di Ats Città metropolitana di Milano, ad intervenire in alcuni casi a sostegno dei pazienti più critici, favorendo la ricollocazione di alcuni di essi in strutture ospedaliere.

Tali ispezioni, unite all’escussione da parte degli inquirenti di alcuni dei dipendenti della struttura, ha indotto la Direzione di Udine a cambiare ad inizio del 2019 i responsabili della Rsa  di Rodano, adottando una nuova politica di assunzione e trattamento dei pazienti.

Inoltre, nei confronti della Direttrice Sanitaria pro-tempore e della capo-sala è stato contestato il reato di “falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici” (art 479 c.p.) per aver falsificato in occasioni diverse i diari clinici di 2 degenti deceduti nella struttura, registrando circostanze non veritiere ovvero, nel caso dell’infermiera, omettendo di aver effettuato una manovra di bronco-aspirazione che aveva portato al decesso di un degente.

Nell’ottobre del 2019, il Gruppo “Sereni Orizzonti 1 spa” di Udine era stato al centro di un’indagine della Guardia di Finanza del capoluogo del Friuli che aveva portato all’esecuzione di un’ordinanze di custodia cautelare ai danni di 8 persone, tra cui il titolare della Società e una delle odierne indagate, per il reato di “truffa aggravata”.

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