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Maggiore sicurezza per il personale sanitario: via libera in Commissione regionale agli impegni per la Giunta

A fronte dei continui episodi di violenza, Regione sta studiando un protocollo operativo e misure che possano essere messe in campo a tutela di lavoratori e volontari

Maggiore sicurezza per il personale sanitario: via libera in Commissione regionale agli impegni per la Giunta
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Videosorveglianza nelle strutture sanitarie, sistemi di allarme collegati alle Forze dell'ordine, ma anche formazione e aumento del personale per le strutture maggiormente a rischio. Regione Lombardia sta preparando il documento da presentare alla Giunta per garantire maggiore sicurezza al personale sanitario.

Maggiore sicurezza ai sanitari

Nel 2023, secondo i dati della DG Welfare, sono stati segnalati in Lombardia 4.836 episodi di aggressione (dagli insulti alla violenza con arma). In regione sono 22 le strutture ospedaliere che hanno attivato il pulsante di allarme aggressione e 424 le richieste di intervento. Dei 4.836 casi di aggressione, il 30,9% (25,47 nel 2022) si è verificato in Pronto Soccorso, a seguire le aree di degenza con il 24,7% (21,53 nel 2022) e poi i locali del Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura con il 15% (15,17 nel 2022). In ultimo, al domicilio del paziente, nello 0,2% dei casi (0,12 nel 2022).

Guardando solo alla Martesana i casi segnalati sono diversi. Dal volontario aggredito al Pronto soccorso di Cernusco al personale dell'Avis di Cologno Monzese preso a botte da un paziente, senza tralasciare le contusioni multiple ai soccorritori della Misericordia di Segrate. Non va meglio ai dipendenti degli ospedali e delle strutture di cura che più volte sono stati costretti a chiedere l'aiuto della forza pubblica a fronte di aggressioni verbali e fisiche.

L'atto d'indirizzo in Commissione sanità

Oggi, giovedì 20 febbraio 2025, la Commissione Sanità, presieduta da Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia), ha approvato all’unanimità il parere sul documento di indirizzo sulla prevenzione e gestione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari.

L’obiettivo del documento di indirizzo sul quale oggi la Commissione ha espresso parere positivo all’unanimità è garantire un ambiente di lavoro sicuro, attraverso un approccio integrato, che coniughi misure di prevenzione, gestione degli episodi critici, monitoraggio, formazione e supporto agli operatori coinvolti attraverso un approccio integrato. Il documento si inserisce nel quadro normativo nazionale e regionale, che riconosce la necessità di tutelare il personale sanitario e sociosanitario da aggressioni fisiche e verbali, migliorando al contempo l’efficacia dei servizi sanitari e la sicurezza dei pazienti

ha spiegato la presidente. Il documento di indirizzo, presentato in Commissione da Marisa Cesana (Lombardia Ideale), individua tre ambiti di intervento: azioni strutturali e tecnologiche, misure organizzative e programmi di formazione.

Gli interventi di Regione

Da un lato, quindi, si prevedono misure strumentali (fra cui sistemi di videosorveglianza, sistemi di allarme collegati alle forze dell’ordine, sistemi di illuminazione), dall’altro interventi organizzativi e nell’ambito comunicativo/informativo tra paziente, struttura e familiari. In previsione anche un aumento del personale nei casi di maggior affluenza presso i presidi di emergenza-urgenza e, contestualmente, l’attivazione di servizi di vigilanza dedicati, con una copertura minima di 12 ore al giorno nelle aree più a rischio.

Inoltre, sono introdotte nuove figure, come la “Caring Nurse”, un operatore sanitario specializzato nella gestione delle relazioni con i pazienti e i loro accompagnatori, con il compito di mediare eventuali situazioni conflittuali.

Il documento prevede una serie di programmi di formazione per il personale sanitario, che vanno dalle tecniche di de-escalation, per riconoscere e gestire situazioni di tensione, prima che sfocino in episodi di violenza, sino alle strategie di comunicazione efficace, per ridurre l’aggressività nei pazienti e nei familiari, oltre a procedure di sicurezza, da adottare in caso di minaccia o attacco fisico. Infine, per garantire un miglioramento continuo delle politiche di prevenzione e gestione della violenza, il documento prevede anche un sistema di monitoraggio basato sulla raccolta e sull’analisi dei dati relativi agli episodi di aggressione.

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