Lutto in città per la scomparsa del "papà" dell'Andice Pioltellese
Si è spento Roberto De Luca, tra i fondatori della società calcistica di Seggiano di cui era anche presidente onorario.
Era il 1961 quando Roberto De Luca arrivò a Pioltello dalla provincia di Teramo. Da quel momento la sua vita si è intrecciata profondamente con la realtà cittadina, specialmente con le centinaia di bambini e giovani che ha fatto crescere con un pallone tra i piedi. Si è spento venerdì uno dei padri dell'Andice Pioltellese.
Lutto in città
Ieri, lunedì 30 novembre 2020, presso la chiesa della Beata Vergine Assunta di Seggiano si è tenuto il funerale di De Luca, alla presenza di tanti amici, conoscenti, dei dirigenti della Pioltellese e di diversi bambini con indosso i colori sociali della squadra di calcio cittadina. Nonostante il periodo di emergenza sanitaria, in molti hanno voluto rendere omaggio al presidente onorario della società, un uomo che da sempre si è speso per i colori dell'Andice.
Era il "papà" della squadra di calcio
Sin da quando nel 1963, grazie al sostegno dell'allora parroco di Seggiano don Gianni Guzzetti, insieme a un gruppo di amici decise di tracciare un campo di calcio in un prato incolto di via Alla Stazione. Quel rettangolo fatto a mano, da cinquant'anni è la casa della Pioltellese, quella che ai tempi nacque con il nome di Polisportiva Seggiano. Con il passare degli anni tante cose sono cambiate, ma De Luca non ha mai fatto perdere il suo contributo e il suo sostegno, come allenatore e in seguito come dirigente.
Benemerito della città
Un impegno che nel 2016 gli valse il riconoscimento di cittadino benemerito, con la medaglia d'oro consegnatagli dal sindaco Ivonne Cosciotti con la seguente motivazione:
Per l'impegno umano e sociale che ha svolto e svolge nel territorio del nostro Comune, per la crescita civile, sportiva e sociale delle giovani generazioni, che da sempre sostiene nello sviluppo delle loro potenzialità, il sindaco [...] assegna a Roberto De Luca la medaglia d'onore quale cittadino benemerito con iscrizione all'albo d'onore a pubblica memoria.
Una scelta che è stata riconfermata anche durante il funerale, con la presenza del gonfalone di Pioltello di fianco all'altare a testimoniare il riconoscimento della città. Anche se, senza dubbio, il saluto più importante lo ha lasciato la "sua" società, con quella bandiera con scritto "Ciao presidente" appoggiata sul feretro. Una bandiera che rappresenta generazioni di pioltellesi, decenni di impegno, centinaia di bambini che con lui sono cresciuti come sportivi e come uomini.