clamoroso

Lo chiamano per il vaccino, ma è morto da più di dieci giorni

Incredibile vicenda all'ospedale di Vimercate.

Lo chiamano per il vaccino, ma è morto da più di dieci giorni
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Lo chiamano per il vaccino, ma è morto da più di dieci giorni. Incredibile vicenda all’ospedale di Vimercate: coinvolto un cittadino di Cavenago. Lo raccontano i colleghi di PrimaMonza

Lo chiamano per il vaccino. Ma è morto...

La surreale vicenda ha visto coinvolto Primo Vitali, storico amministratore comunale di Cavenago venuto a mancare mercoledì 10 marzo 2021 all’età di 90 anni. Vicesindaco e assessore per oltre quindici anni, la sua perdita aveva colpito nel profondo la comunità cavenaghese, rimasta orfana di un uomo conosciuto da tutti per il suo grande impegno anche nell’ambito del volontariato e dell’associazionismo.

“Lo scorso 1 marzo Primo è caduto in casa, rimediando un brutto colpo alla testa – spiegano i famigliari – Siamo subito corsi in Pronto soccorso, a Vimercate. La situazione era complicata e il giorno seguente, il 2 marzo, è stato ricoverato in Neurologia. Proprio poche ore dopo il ricovero abbiamo ricevuto il messaggio di Regione Lombardia con la convocazione per la prima dose di vaccino, prenotata lo scorso 16 febbraio. Considerate le precarie condizioni di Primo abbiamo subito cercato di avvisare l’ospedale che forse non sarebbe stato il caso di procedere con la somministrazione, anche perché il tampone effettuato era negativo”.

La scomparsa

Nei giorni successivi, purtroppo, le condizioni dello storico sindacalista della Fiom-Cgil sono andate peggiorando, fino alla scomparsa datata 10 marzo.

“Il Covid non c’entra, la morte è stata causata da una serie di fattori. Primo si è spento nel reparto di Neurologia all’ospedale di Vimercate”, spiegano i parenti.

Lunedì 22 marzo, la beffa.

“Incredibilmente abbiamo ricevuto da Regione Lombardia il messaggio con la convocazione per la seconda dose del vaccino, che Primo avrebbe dovuto ricevere sempre all’ospedale di Vimercate. Peccato che fosse venuto a mancare più di dieci giorni prima, a pochi metri di distanza dai locali dove vengono effettuate le vaccinazioni e che non avesse ricevuto nemmeno la prima di dose. E’ incredibile come vengano gestite le cose in questa Regione – attaccano i parenti – Non è possibile che vengano chiamati a vaccinarsi persone scomparse quando poi non ci sono i vaccini per i vivi o per i soggetti più fragili. Ovviamente noi abbiamo avvisato l’ospedale di Vimercate, con la speranza che la dose del vaccino originariamente prevista per Primo possa essere somministrata a qualcun altro”.

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