Insieme ad altri colleghi era stato protagonista di un video ironico girato all’interno dell’azienda e per questo era stato licenziato. Il giudice del Tribunale di Milano ha dato ragione al sindacato e ordinato il suo reintegro in ditta.
Licenziato per un video ironico
Protagonista dell’episodio un dipendente di un’azienda di Pioltello che, a novembre, era stato oggetto di un pesante provvedimento disciplinare insieme a due colleghi dello stesso reparto. Il licenziamento era arrivato a seguito della diffusione di un video in cui due dei lavoratori si fingevano inviati e giornalisti di un noto programma televisivo e ironizzavano in maniera scherzosa su vicissitudine interne legate al tema Covid.
La decisione della direzione
Nonostante questo video non fosse stato pubblicato né diffuso all’esterno dei confini della ditta, è girato all’interno di una comunicazione WhatsApp tra lavoratori ed è arrivato sulla scrivania della direzione dell’azienda a seguito della segnalazione da parte di qualcuno che era rimasto offeso per quanto rappresentato nel contenuto multimediale. Così dopo aver ascoltato i “colpevoli”, la direzione aziendale aveva deciso di procedere con il licenziamento.
Il giudice ha stabilito il reintegro
Dopo che le interlocuzioni tra il sindacato Sial-Cobas e i vertici aziendali non hanno permesso di trovare una soluzione condivisa, si è scelto di portare le carte in tribunale. Giovedì 25 febbraio 2021 è arrivata la decisione del giudice per uno dei tre, il primo a essersi rivolto alla giustizia. Il magistrato ha accolto il ricorso e ordinato alla ditta pioltellese l’immediata reintegrazione nel posto di lavoro, condannandola al pagamento di una somma commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto e di un’indennità risarcitoria dal giorno del licenziamento sino all’effettiva reintegrazione, oltre al versamento dei contributi e delle spese di lite.
Il servizio completo sulla Gazzetta della Martesana in edicola e in versione sfogliabile web per pc, smartphone e tablet da sabato 06 marzo 2021.