L'europarlamentare Danilo Oscar Lancini in visita a Brebemi

L'autostrada A35 come modello non solo di connessione, ma di sviluppo del territorio.

L'europarlamentare Danilo Oscar Lancini in visita a Brebemi
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L’europarlamentare Danilo Oscar Lancini si è recato in visita alla sede operativa dell’A35 Brebemi e della società di gestione Argentea a Fara Olivana.

Europarlamentare in visita

Ricevuto dal presidente della Società, Francesco Bettoni, l’onorevole Lancini ha visitato la Sala Operativa della Società, vero gioiello di tecnologia avanzata. Durante l’incontro Bettoni ha sottolineato come i dati di traffico siano in costante e forte aumento e che l’incidentalità lungo la tratta sia fra le più (se non la più) bassa a livello nazionale ed europeo grazie ai sistemi tecnologici e alle innovazioni utilizzate nella realizzazione dell’opera. Il presidente ha anche riscontrato lo straordinario ruolo di calamita che Brebemi sta svolgendo per i numerosi e importanti investimenti che stanno avvenendo lungo l’asse autostradale e che stanno contribuendo ad aumentare, in misura considerevole, i livelli occupazionali nei territori attraversati dall’autostrada.

Bisogna conoscere il territorio

«Ritengo che un politico debba acquisire la massima consapevolezza sulle condizioni in cui verte il proprio territorio di competenza, verificandone i bisogni e rispondendo a tali necessità con grande lungimiranza – ha dichiarato Lancini – In qualità di europarlamentare, ho particolarmente a cuore la promozione del benessere collettivo e, per favorirlo, pensare di bloccare il progresso è a dir poco miope; la risposta sta nello sviluppo sostenibile, come ben sanno presso la sede operativa dell’A35 Brebemi, una delle tante realtà imprenditoriali che ho personalmente visitato e con particolare piacere».

Brebemi, un gioiello tecnologico

«É un vero gioiello tecnologico – ha proseguito Lancini riferendosi alla società – nel quale Brebemi ha riversato tutto il suo know how. Stiamo parlando di un’eccellenza viaria su scala europea che ha introdotto, per tutta la tratta servita, accortezze volte a tutelare automobilisti e ambiente: asfalto fonoassorbente, per abbattere l’inquinamento acustico, ma anche drenante per ridurre l’incidentalità. A questo deve essere aggiunta l’installazione di led sullo spartitraffico della carreggiata al fine di assistere i conducenti in condizioni di visibilità limitata. Grazie a tutto ciò la Brebemi primeggia tra le autostrade mondiali con il minor numero di sinistri rispetto al traffico che è aumentato, nel 2018, del 20,9% sull’anno precedente».

La prima highway elettrica

«L’Unione Europea è leader globale, nel rispetto degli accordi di Parigi, nel cercare soluzioni di sviluppo ecosostenibile, con l’ambizioso obiettivo di azzerare l’emissione netta di gas serra entro il 2050. Brebemi ha contribuito a inserire la Lombardia tra i territori locomotori, intavolando un progetto con la partnership di CAL (Concessioni Autostrade Lombarde), Regione Lombardia, Politecnico di Milano, Università Bocconi, Università Roma 4, Scania e Siemens – ha proseguito Lancini – Già nei prossimi mesi si ambisce a realizzare una tratta di 6 km che consenta ai camion muniti di pantografo di viaggiare a corrente elettrica, agganciandosi direttamente in corsa con zero emissioni. Il progetto pilota interesserà la zona bergamasca tra Calcio e Romano di Lombardia, rimarrà attivo per due anni e, in base alle previsioni, sarà successivamente sviluppato e integrato con pannelli fotovoltaici. L’utilizzo di tale sistema permetterà di alimentare la struttura creando un circuito energetico chiuso capace di rispettare perfettamente il territorio circostante e le sue risorse naturali».

Non solo connessione, ma anche sviluppo

«La Brebemi non si limita a connettere Brescia con Milano, infatti, oltre ad essere pienamente interconnessa al territorio che attraversa ne promuove lo sviluppo in linea con i più ambiziosi progetti comunitari sul tema ambientale. La direzione è quella giusta. Come europarlamentare e cittadino sono orgoglioso che un così fulgido esempio di sviluppo sostenibile sia frutto del coraggio e dell’ingegno di imprenditori italiani che grazie alla lungimiranza del presidente Franco Bettoni hanno accettato la sfida investendo risorse concrete e mettendo l’ambiente al primo posto».

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