Legambiente e Ca' Bianca dicono no all'impianto per il biogas

Masate. I due circoli ambientalisti lo ritengono sovradimensionato e temono un impatto viabilistico non sostenibile.

Legambiente e Ca' Bianca dicono no all'impianto per il biogas
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Sovradimensionato, in zona di rilevanza paesaggistica, e con un consumo di suolo per la sola superficie coperta pari a due campi di calcio.

In zona di rilevanza paesaggistica

Sono queste alcune delle ragioni che hanno spinto il circolo di Legambiente La Civetta di Trezzo e il Circolo ecologico Ca’ Bianca di Masate a esprimere un giudizio negativo sull'installazione di un impianto per la produzione di biometano (LEGGI L'ARTICOLO). "L’impianto è collocato in area agricola strategica, è sovradimensionato e crea un impatto viabilistico non sostenibile - hanno detto i referenti dei due gruppi Virginio Castellazzi, Alessandro Vallerini e Francesco Galiazzo per il Ca’ Bianca e Mara Leoni per Legambiente - Inoltre è certo che siano stati presentati due progetti da diverse società e in siti differenti". La possibile costruzione di un impianto per il biogas non è una novità tanto che Ca’ Bianca sta seguendo la vicenda dal 2006 e ha sempre ribadito la sua contrarietà.

Viabilità non sostenibile

"L’impianto proposto da Energa Masate è fortemente impattante e sovradimensionato. Ha una capacità di trattamento di 85mila tonnellate annue, quando il Cem, produce la metà dei rifiuti che sarebbero trattati nell’impianto - hanno osservato Legambiente e Ca' Bianca  - L'area sarebbe irrimediabilmente compromessa a causa delle dimensioni dell’insediamento". Critiche anche sul fronte della viabilità. "Inizialmente era previsto l’accesso sulla Sp 179 - hanno commentato i circoli ecologici - Assolutamente non compatibile con la tutela del suolo e delle aree agricole oltre che impattante sulla  Provinciale Esistono corridoi ecologici che s’intersecano non lontano dall’impianto e, se la viabilità iniziale fosse approvata, non verrebbe garantita la tutela del paesaggio e dell’assetto idrogeologico". Tutti aspetti che hanno portato Legambiente e Ca' Bianca a un giudizio negativo.  "Il progetto, così come presentato, è totalmente inadeguato e non dettagliato e quindi esprimiamo la nostra contrarietà", hanno concluso.

Commenti
Virginio Castellazzi

L'impianto in sé, è vero che tratta la frazione umida dei rifiuti e safalci di giardini e potatura, quindi non inquinante. Che mi porta ad essere contrario a questo impianto e al probabile secondo proposto, è la collocazione, la dimensione e il molto traffico pesante che potrebbe in una zona già trafficata anche da mezzi pesanti che si recano alla discarica di Inzago. L'area prevista è zona agricola di pregio, un impianto di quelle dimensioni in centro da il via libera a futuri insediamenti, come la realtà ci insegna.

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