La tradizione del tattoo Milano: dalla malavita al mainstream
Ripercorriamo l’evoluzione in un excursus ai limiti dell’onirico, dalle origini fino alla nostra città, terra d’oro dei tatuaggi: Milano
C’erano una volta le storie del mare e dei suoi irriducibili guerrieri, i marinai che, protetti da un veliero, scelgono come casa il viaggio. Sailor Jerry è il capostipite di una generazione di uomini di mare che scelsero l’arte perpetua del tatuaggio per raccontare la storia di una vita: tra partenze, ritorni e nostalgie. Ripercorriamone l’evoluzione in un excursus ai limiti dell’onirico, dalle origini fino ad arrivare alla nostra città, terra d’oro dei tatuaggi: Milano.
Tatuaggio tra simbologia ed espressione
Ciò che sottende ogni tatuaggio, aldilà della storia personale, è un gesto simbolico e rituale, una sorta di rito di passaggio che, una volta affrontato, cambia l’individuo in maniera indelebile. A rendere quest’arte così carica di significato è la natura stessa del tatuaggio che prende vita nel dolore dell’ago che penetra la pelle e la cui tela è una cicatrice.
Per questo, il tatuaggio si configura come un simbolo di appartenenza ad un’idea, ad una tribù, ad un mestiere. Ma è con l’occidentalizzazione di questa preziosa forma di espressione che il tattoo inizia ad intrecciarsi con una nicchia di individui dal vissuto controverso, costantemente in bilico tra bene e male. È il caso di prigionieri, membri di sette criminali, bikers, marinai…
Nell'era contemporanea il tatuaggio è passato attraverso un ulteriore step evolutivo, andando ad abitare soprattutto la pelle di Millenials e persone di qualsiasi estrazione sociale e Credo. Come i guerrieri di tempi antichi, anche oggi si avverte il bisogno di marcare la pelle con la verità di una vita: tra estetica e ancoramento ad una tradizione che profuma di passato.
Tattoo Milano: tradizione e moda
Con il tempo non solo è cambiato il valore, ma anche lo stile arricchendosi di forme e scuole: quale patria migliore se non Milano costantemente in movimento tra avanguardie e tendenze ne sa qualcosa. Nella città meneghina gli stili che vanno per la maggiore sono: tatuaggio watercolor, tattoo new traditional, tatuaggi giapponesi, passando per realistici, giapponesi e trash polka.
A questo proposito, nel panorama del tattoo Milano, uno studio ci ha particolarmente colpiti perché è stato in grado di ricreare un’atmosfera ispirata al passato recente della città, permettendo a coloro che decidono di decorare il proprio corpo di fare un salto in un pezzo di storia, cogliendo l’opportunità di sentirsi più vicini ad una simbologia che, sotto il peso del mainstream, rischia di essere spogliata del suo significato.
Tutto lo spazio è costruito con un design a tinte forti che ricorda la Milano anni ‘70 dei viottoli oscuri, degli anfratti e piccole botteghe dove si sviluppò la prima malavita locale, da cui lo studio prende il nome. L’idea di Ligera Ink è far rivivere lo spirito di una città dall'identità forte fatta di lavoratori e ideali, lontana dalla gentrifrication e dall'architettura spersonalizzante: un luogo dove anche la criminalità aveva un’anima che si esprimeva attraverso simboli e linguaggi di appartenenza.
Ligera Ink non è solo uno studio di tatuaggi ma un polo di ritrovo per eventi culturali di varia natura: da mostre fotografiche a presentazioni di libri ed esibizioni live.
Infatti, negli anni lo spazio è diventato un luogo di culto per gli appassionati di tatuaggio a Milano perché si erge come una terra franca, un luogo di incontro dove condividere momenti ed esperienze proprio come le piazze di una volta. Se amate il tatuaggio e la splendida città piena di contraddizioni, concedetevi un giretto in questo angolo prezioso per il tattoo Milano!