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La Lombardia verso la zona rossa VIDEO

Lo ha confermato il presidente Fontana. Si va verso ulteriori misure, secondo i nuovi parametri del Governo per il monitoraggio dell'epidemia. Intanto, i numeri aumentano.

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“Purtroppo la scorsa settimana l’indice Rt ha avuto un improvviso innalzamento: da 1 siamo passati a 1,24. Tenendo conto dei nuovi parametri, ci stiamo sicuramente avvicinando alla zona rossa. Mi auguro sempre che questi numeri si invertano e l’indice Rt si abbassi. Ma nel caso così non dovesse essere, potrebbe succedere di tornare in zona rossa”. Così il governatore della Lombardia Attilio Fontana, commentando i dati delle ultime ore sull’inizio della “terza ondata”.

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Lombardia verso la zona rossa: i nuovi parametri

Fontana è intervenuto anche sul nuovo parametro introdotto dal Governo per la misurazione e il monitoraggio del livello di gravità della pandemia: il numero dei nuovi contagi su 100mila abitanti.

Tutti questi parametri dovrebbero avere una loro omogeneità, andrebbe rifatto tutto il discorso in chiarezza. Anche il discorso dei tamponi rapidi, va valutato. Si rischia di peggiorare la situazione senza una ragione valida.

Cosa cambia? A rischio la riapertura delle scuole

Al momento, la Lombardia si trova in zona arancione. Se dovessimo tornare in zona rossa, rischierebbe di saltare la riapertura delle scuole superiori prevista al momento per il 25 gennaio.

“Stiamo peggiorando in tutti i parametri”

“Mi auguro che questi numeri si invertano, così come il numero dei ricoveri. Se non succede allora il rischio è la zona rossa”. ha proseguito il Governatore. Negli ultimi giorni, infatti, si è assistito ad una ripresa dei ricoveri ordinari, ma soprattutto uno stallo dei numeri in terapia intensiva, dove la regione Lombardia è già in soglia critica con il 38% dei posti occupati (solo per casi Covid, poi ci sono gli altri malati, ndr).

Un altro indicatore tempestivo della ripresa o meno del contagio è quello delle chiamate al 118 per sintomi respiratori o infettivi, fornito dal Ministero. Il picco di questa seconda ondata, per l’area di Milano, Monza e Brianza, si è raggiunto il 9 novembre, con 491 chiamate in un giorno. Le chiamate si sono stabilizzate ad una quota più fisiologica di 130-140 chiamate al giorno nelle settimane intorno a Natale, ma ora sono in crescita e già tornate a quota 160 (ultimo dato dell’8 gennaio).

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