Carabinieri

La Droga del combattente veniva prescritta dal medico di base, dodici arresti

Un'organizzazione criminale si approvvigionava di oppiacei utilizzati anche nella terapia del dolore in farmacia, grazie alla compiacenza di un dottore, per poi spacciarli come sostanze stupefacenti.

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Sono scattate le manette dei Carabinieri della Compagnia di Monza questa mattina, martedì 20 settembre 2022, ai danni di dodici individui tra cui di base accusato di false prescrizioni. I militari hanno sgominato una banda che, grazie alla compiacenza del dottore in questione, acquistavano oppiacei, tra cui la cosiddetta Droga del combattente a spese del Servizio sanitario nazionale, per poi spacciarli sul mercato nero.

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False ricette mediche

Il gruppo di nordafricani, ben organizzato, acquisiva dal medico ricette intestate a pazienti (ignari di tutto) selezionati in base alle loro reali patologie, al nome (che doveva avere assonanze arabe) e all'indirizzo (che doveva essere vicino alle farmacie dove poi i medicinali sarebbero stati ritirati). Le prescrizioni riguardavano oppiacei utilizzati anche nella terapia del dolore.

Successivamente i malviventi andavano appunto in farmacia ad acquistare i famaci correttamente, ma fittiziamente prescritti, il cui costo gravava per lo più sulle casse del Sistema sanitario nazionale.

Si trattava soprattutto del ossicodone (sostanza stupefacente che produce effetti euforici da ubriacatura da alcool istantanea, con rischio di inebetimento perenne, due volte più forte della morfina e una volta dell’eroina) e del tramadolo, detta Droga del combattente, in quanto aumenta la capacità di sforzo fisico riducendo la sensazione di fatica e per questo il suo utilizzo è diffuso nei teatri di guerra mediorientali.

Indagini e blitz

A far scattare le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Marco Giovanni Santini, è stata la segnalazione di un farmacista monzese insospettito dal fatto che un cittadino egiziano avesse acquistato un quantitativo ano0malo di ossicodone.

Da un raffronto con Aria Lombardia è così emerso che su 6.959 ricette di ossicodone rilasciate in Lombardia, circa il 30% fossero state firmate in favore di individui di origine egiziana, e che 940 erano state emesse da un singolo medico di Milano.

Successivamente un cittadino egiziano, a seguito di intercettazioni, è stato arrestato in flagranza di reato venendo trovato in possesso di 12.000 pastiglie di oppiacei e più di 40.000 euro in contanti. Si qui la ricostruzione dell'esistenza dell'associazione a delinquere.

In quattro anni di operatività si stima che l'organizzazione criminale abbia procurato al Sistema sanitario un danno di 2,5 milioni e che abbia spacciato 28.000 confezioni di oppiacei.  Il medico compiacente arrivava a ricevere 600 euro per singola prestazione relativa al rilascio di ricette.

L'ordine di carcerazione emesso dal tribunale di Monza riquadra dodici persone, tra cui il medico italiano e undici cittadini egiziani (quattro di loro sono irreperibili). Le manette sono scattate a Trivolzio (Pavia), Pero, Cornaredo, Corsico, Rho e Milano.

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