Indagini in corso

Indagine della Guardia di finanza sulla Beretta, la risposta dell'azienda

La società con sede a Trezzo sull'Adda si è detta fiduciosa sul proseguimento delle indagini e ha aperto alla collaborazione con l'autorità giudiziaria.

Indagine della Guardia di finanza sulla Beretta, la risposta dell'azienda
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Ore di passione tra i lavoratori della Beretta. Dopo il sequestro operato dalla Guardia di finanza di Lecco di beni e immobili per un valore di 4 milioni di euro a seguito di un indagine per frode fiscale, l'azienda trezzese ha rilasciato in queste ore un comunicato di risposta.

"Pronti a collaborare con l'autorità giudiziaria"

Questa la risposta dell'azienda:

"A fronte dell’indagine da parte della Procura di Milano per un’ipotizzata frode fiscale, Fratelli Beretta Spa si è immediatamente attivata per offrire la più ampia collaborazione all’autorità giudiziaria e per fornire tutti i documenti e le informazioni che verranno richieste. L'azienda, consapevole della correttezza del proprio operato, attende con fiducia tutte le verifiche e gli approfondimenti ritenuti necessari da parte degli inquirenti e si augura una rapida valutazione delle buone ragioni della nostra società".

L'indagine partita dalle cooperative affiliate

Secondo quanto emerge in queste prime ore dell'inchiesta del Pm di Milano Paolo Storari, la società avrebbe fatto ricorso, dal 2015, ai cosiddetti "serbatoi di manodopera", cioè si sarebbe affidata a cooperative esterne che non versavano imposte e contributi previdenziali per l'assunzione e la gestione dei dipendenti all'interno degli stabilimenti. Un sistema studiato a tavolino, secondo l'ipotesi degli inquirenti, per avere manodopera a basso costo, massimizzare i profitti, aggirare il Fisco e non pagare l'Iva.

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