Incendio di Cernusco, ipotesi omicidio-suicidio
Intanto Sinistra per Cernusco porta il caso in Consiglio: "L'Amministrazione deve prendersi cura delle situazioni più fragili".
Sono in corso le indagini sull'incendio avvenuto giovedì 27 febbraio 2020 nella case Aler di via don Sturzo. Al momento nessuna pista viene ufficialmente data come privilegiata, ma sembra che gli inquirenti stiano approfondendo l'ipotesi dell'omicidio-suicidio.
Indagini in corso
Nel rogo che ha incenerito un appartamento del terzo piano, hanno perso la vita Liliana Noal, 87enne invalida con problemi di deambulazione, e la figlia Maria Mento, di 51 anni. I loro corpi sono stati trovati carbonizzati all'interno dell'alloggio dai Vigili del fuoco, non appena sono riusciti a entrare una volta domato l'inferno che si era scatenato all'interno.
L'ipotesi omicidio-suicidio
L'idea che possa essere stata la figlia ad appiccare volontariamente le fiamme si fa strada in base ad alcuni elementi. Uno dei muratori che hanno dato l'allarme avrebbe riferito alle Forze dell'ordine che la donna gli avrebbe aperto la porta di casa, ma poi, invece che scappare, l'avrebbe richiusa. Un particolare da confermare, che però, unito ad altri elementi, fa propendere in questo momento per tale possibilità.
Reazioni politiche
Nel frattempo si moltiplicano le prese di posizione su quanto accaduto. "Il gruppo consiliare La città in comune Sinistra per Cernusco esprime vicinanza ai parenti delle due donne vittime dell'incendio divampato nell'alloggio delle case Aler in cui vivevano - ha fatto sapere la capogruppo Rita Zecchini - Non sappiamo ancora qual è stata la ragione che ha scatenato l'incendio. Ma indipendentemente dalle cause ci preme sottolineare che l'attenzione, lo stanziamento di risorse e la cura per le persone più fragili sia per problemi economici, sociali ,sia per difficoltà psicologiche e di vissuti personali debbano essere tra le principali priorità di un'Amministrazione pubblica".