L'indagine

Incassava la pensione del marito morto due anni fa: vedova denunciata

A scoprire l'indebita percezione è stata la Polizia Locale di Brugherio, grazie alla collaborazione con i Servizi sociali e l'Anagrafe del Comune

Incassava la pensione del marito morto due anni fa: vedova denunciata
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Continuava a percepire la pensione del marito morto due anni fa. Si è conclusa l'indagine condotta dalla Polizia Locale di Brugherio che ha portato alla scoperta del raggiro ai danni dell'Inps da parte di una donna di nazionalità moldava, residente a Brugherio.

La pensione di invalidità riconosciuta al marito

Il marito era titolare di una pensione di invalidità versata dall'istituto previdenziale sin dal 2016, oltre a ricevere assistenza da parte dei vari enti, come lo stesso Municipio e l'Asst.

A settembre del 2021, a seguito dell'aggravamento delle sue condizioni di salute, la moglie aveva riportato il consorte nel Paese di origine, per garantirgli migliori cure e cessando i servizi di assistenza che gli erano stati riconosciuti.

L'uomo è morto nel 2021

Nulla si è più saputo dell'uomo, che però ha continuato a risultare iscritto anagraficamente a Brugherio, finché in Comune non è stata svolta una ricognizione per verificare la cessazione dei vari benefici riconosciuti all'ex brugherese, tra cui il versamento dell'assegno mensile di invalidità da parte di Inps.

La vedova ha continuato a percepire l'assegno

Sono così scattate le verifiche da parte della Polizia Locale, con la collaborazione dei Servizi sociali e dell'Anagrafe. Ed è stato appurato che l'uomo era deceduto proprio nel settembre 2021, ma la consorte (ormai vedova) ha continuato a beneficiare del versamento per due anni, incassando una somma complessiva pari a oltre 28mila euro, pari alle mensilità da ottobre 2021 ad agosto 2023.

Le indagini sono state attivate anche presso l'istituto bancario che regolarmente versava la somma mensile e sono state acquisite anche le relative transazioni bancarie e le movimentazioni.

Scattata la denuncia per indebita percezione di erogazioni pubbliche

La donna, dopo esser stata formalmente sentita, è stata deferita alla Procura della Repubblica di Monza per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, che prevede la pena della reclusione da sei mesi a tre anni, oltre a una possibile azione di recupero da parte dell'Inps del denaro percepito in maniera fraudolenta.

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