Il fuoco del falò di Sant'Antonio vince sul maltempo e scalda Melzo
Area feste piena per affidare i propri desideri alle fiamme e bruciare i cattivi pensieri
Il fuoco del falò di Sant'Antonio vince sul maltempo e scalda Melzo: folla ieri sera per festeggiare insieme attorno al fuoco.
Nonostante il meteo avverso, il falò ha scaldato la città
La tradizione è più forte del freddo e della pioggia: dopo tre anni di stop dovuti alla pandemia, cittadini, trattori e associazioni si sono riuniti per festeggiare tutti insieme attorno alla pira. Un momento magico quello di ieri sera in città.
Vin brulé, pane e salame e panettone offerto dagli Alpini, l'Amministrazione comunale al completo guidata dal sindaco Antonio Fusè, il parroco don Mauro Magugliani, famiglie, giovani, anziani, bambini e adolescenti, gli agricoltori a bordo dei loro trattori giunti da tutto il territorio, ma anche tanti amici a quattro zampe, per ricevere la benedizione di Sant'Antonio. Dopo tre anni bloccati a causa del virus, il richiamo della tradizione è stato più forte e qualche goccia di pioggia non ha certo fermato i melzesi, che si sono radunati nell'area feste di via Colombo.
Discorso del sindaco, benedizione ai trattori e poi accensione della pira
Momenti di grande emozione durante il discorso del sindaco Fusé, poi la benedizione ai trattori presenti da parte del parroco e alla fine il momento tanto atteso: l'accensione della pira. Il primo cittadino ha raccolto le cartoline distribuite all'inizio della serata, dove ognuno ha scritto sopra i propri desideri da affidare al fuoco oppure i cattivi pensieri da bruciare nelle fiamme. La Filarmonica della città ha poi suonato sulle note della speranza, per una stagione migliore, specialmente per quanto riguarda l'agricoltura, come ha sottolineato il primo cittadino.
Una tradizione che si rinnova con sempre più partecipazione: per noi il falò di Sant'Antonio è un rito immancabile, un augurio per il raccolto del prossimo anno. Quest'anno la stagione, tra siccità e scarsità del raccolto, è stata dura. Spero ci si possa presto riprendere: auguro prosperità a tutti e ringrazio contadini e agricoltori per il loro duro lavoro. Grazie a tutti quelli che hanno reso possibile questa serata, appuntamento al prossimo anno.