Il fontanile Boccadoro si riempie di pesci rossi: belli, ma dannosi
Gli animali "di importazione" soffocano la flora e la fauna autoctona. "Chiediamo rispetto: non si abbandonano i propri animali, anche se sono pesci".

I bambini vignatesi si emozionano nel vedere le centinaia di pesci rossi che nuotano nel fontanile Boccadoro di Vignate. Peccato però che siano dannosi per l'ecosistema del corso d'acqua.
Fontanile Boccadoro invaso
Non solo pesci rossi, ignoti hanno buttato nel canale anche tartarughe, fauna ittica di vario genere e persino delle carpe Koi. Un problema per gli animali e per le piante autoctone che dovrebbero prolificare nei fontanili lombardi. Gli animali di importazione, infatti, sono estremamente competitivi e tolgono cibo e ossigeno alle altre specie portandole alla scomparsa.
Un problema che torna ciclicamente
Non è la prima volta che il fontanile viene invaso da animali di importazione e la causa è sempre la stessa: cittadini maleducati che si liberano del proprio animale domestico in maniera superficiale. Due anni fa il corso d'acqua era stato svuotato per realizzare i lavori di consolidamento e si era proceduto alla rimozione di tutti i pesci non autoctoni. Ora la situazione è tornata la stessa di prima.
Una questione di educazione
Non si può parlare certo di "bomba ecologica", visto che il fontanile non è collegato direttamente con la rete dei fontanili lombardi e, di conseguenza, gli animali alloctoni restano confinati a Vignate. E' più giusto porre l'attenzione sulla mancanza di educazione.
"Avere un animale domestico è una questione di responsabilità, anche quando si tratta di un pesce o di una tartaruga. Abbandonarli nel fontanile non è accettabile, a maggior ragione se ci sono cartelli e segnali a indicare chiaramente il divieto. Non possiamo certo mettere un vigile a controllare 24 ore su 24 che le persone rispettino le prescrizioni. L'auspicio è che la gente abbia la consapevolezza necessaria per capire il perché di certi divieti".
ha commentato l'assessore all'Ambiente e all'Ecologia Niccolò Anelli.