Il caso

Il fiume in piena si porta via i cortili di due aziende di Cologno Monzese: "Ma in quel punto non si doveva costruire"

Il Comune ha imposto ai proprietari di due aree industriali la messa in sicurezza e lo smantellamento di tutte le opere realizzate nella fascia di rispetto del Lambro

Il fiume in piena si porta via i cortili di due aziende di Cologno Monzese: "Ma in quel punto non si doveva costruire"
Pubblicato:

I Vigili del fuoco avevano messo nero su bianco come alcuni dei manufatti presenti nei cortili, portati via dalla corrente del Lambro in piena per le abbondanti precipitazioni, fossero stati costruiti all’interno della fascia di rispetto del fiume, entro il cui perimetro vige il divieto assoluto di edificazione. Da qui l’intervento della Polizia Locale, che aveva delimitato l’area interessata dal fenomeno di erosione delle sponde, provocando il cedimento delle tettoie sotto le quali vengono ricoverati i mezzi. Senza tralasciare l’evacuazione di sette operai.

Il fiume in piena per il maltempo si porta via dei "pezzi" di azienda

Ora, a distanza di tre mesi dall’ondata di maltempo di fine luglio e di alcune settimane dalla relazione presentata in Comune a Cologno Monzese dai pompieri, l’Ufficio tecnico ha emesso un’ordinanza nei confronti dei proprietari di due aree industriali che si trovano in via Barcellona (a San Maurizio) e che si affacciano sull’alveo del corso d’acqua. Una zona spesso soggetta ad allagamenti e già finita in passato al centro di vicende legate alla presenza di opere non conformi ai regolamenti edilizi.

L'ordinanza del Comune: "Vanno rimosse le opere nella fascia di rispetto"

L’Amministrazione ha imposto entro trenta giorni l’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza e la "rimozione di tutti i manufatti edilizi presenti nella fascia di rispetto di inedificabilità assoluta", hanno specificato da Villa Casati. Entro due mesi, invece, le proprietà dovranno presentare in Municipio le perizie strutturali e la documentazione fotografica che attesti l’ottemperanza dell’ordinanza dirigenziale.

Seguici sui nostri canali