Scuola 4.0

Il Coronavirus non ferma le scuole, Ungaretti di Melzo a lezione con il ministro VIDEO

Sono tantissimi gli Istituti di Adda e Martesana che hanno trovato soluzioni per portare la didattica nelle case degli studenti.

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Nonostante il prolungamento della chiusura delle scuole per l'emergenza Coronavirus, i docenti di molti istituti si sono attrezzati per poter fare lezione in via telematica.

Il Coronavirus non ferma le scuole

Sono tanti gli Istituti comprensivi dell'Adda Martesana che hanno trovato soluzioni alternative per portare avanti la didattica nonostante il blocco delle lezioni imposto dal Ministero dell'Istruzione per l'emergenza Coronavirus. Dall'assegnare i compiti utilizzando il registro elettronico, sino a vere e proprie lezioni in video-conferenza. I più attrezzati si sono rivelati gli istituti superiori che sono stati "costretti" a trovare un modo per non restare troppo indietro nei programmi, specialmente per i ragazzi di quinta superiore che devono sostenere la Maturità.

All'Ungaretti di Melzo a lezione con... il ministro

All'Istituto comprensivo Ungaretti di Melzo erano già partiti la scorsa settimana per organizzare delle lezioni via web attraverso piattaforme  gratuite per dispositivi portatili. Tre appuntamenti al giorno per l'elementare, quattro per le medie, gli studenti possono non solo seguire video tutorial su argomenti di vario genere, ma anche interagire con i docenti che rispondono direttamente dalle loro abitazioni. Oggi, lunedì 2 marzo 2020, alla prima lezione "multimediale" ha preso parte anche il ministro all'Istruzione Lucia Azzolina che si è collegata in diretta con gli studenti di Melzo per far sentire la vicinanza delle Istituzioni in un momento di oggettiva difficoltà.

La grande forza delle scuole

Già dalla scorsa settimana tantissimi Istituti (non solo a Melzo) si erano messi in moto per cercare di dare continuità al proprio lavoro, dimostrando come tante volte il compito dei docenti e in generale del personale scolastico vada oltre le ore di lezioni in classe. Grande spazio è stato lasciato proprio alla fantasia degli insegnanti che utilizzando gli strumenti più disparati (dalle mail a Whatsapp passando per video lezioni su YouTube), senza avere la pretesa di sostituire quello che viene fatto normalmente a scuola, ma di far fronte a una situazione che non si era mai registrata prima.

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