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La notizia riguarda un probabile caso di femminicidio che merita la giusta attenzione. Il fatto che l'ultimo saluto sia avvenuto a diversi mesi di distanza e nel silenzio va raccontato, con discrezione, ma va raccontato, vista la gravità di quanto accaduto. E' un caso ancora aperto. Non è una mancanza di rispetto per il più che comprensibile dolore dei familiari, anzi.
Eravamo solo tre a salutare Hanna al cimitero, un altro paio di amici è stato impossibilitato a venire, ma c’erano con il pensiero. Non c’è stato un funerale nella chiesa cattolica di Trecella, perché Hanna era di religione ortodossa. La Procura della Repubblica di Milano non ha concesso né il permesso di cremare la salma, ne quello per l’espatrio verso il Paese di origine, in vista di probabili esigenze processuali. L’articolo è poco rispettoso del dolore della famiglia, che desiderava riservatezza.