Vittima di femminicidio

Hanna Herasimchyk sepolta senza neppure l’ultimo saluto

Il corpo dell’ex ballerina di 46 anni venne trovato senza vita in casa a Pozzuolo nel giugno scorso. Il compagno è in carcere

Hanna Herasimchyk sepolta senza neppure l’ultimo saluto
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Non è tornata in Bielorussia, come inizialmente ci si aspettava, e non c’è stato nemmeno un funerale, come qualcuno in paese sperava. Il corpo di Hanna Herasimchyk è stato sepolto nei giorni scorsi nei campi comuni del cimitero di Trecella, dove era residente, per volontà della famiglia.

Vittima di femminicidio

Un’altra tappa di una storia che ha preso il via il 13 giugno dello scorso anno, quando il corpo della ex ballerina di 46 anni venne trovato senza vita all’interno della sua abitazione di via del Citra, nella frazione di Pozzuolo.

Le prime indagini

Fin dal primo momento l’attenzione degli inquirenti si era concentrata sul compagno, il 43enne corriere polacco Konrad Daniec. Tra i due, infatti, da tempo le cose non andavano bene ed erano state numerose le segnalazioni di violenti litigi.

Daniec agli uomini dell’Arma, intervenuti la mattina del ritrovamento del cadavere, aveva raccontato di aver trovato il corpo senza vita di Hanna riverso a terra e di aver chiamato subito i soccorsi. Aveva poi aggiunto di non essere mai tornato a casa nei giorni precedenti, proprio a causa di un ultimo litigio che aveva avuto con la compagna.

Morta per soffocamento

I Carabinieri avevano trovato all’interno dell’abitazione molto disordine, ma nulla che facesse pensare a un furto o al fatto che qualcuno si fosse introdotto con la forza all’interno. Era stata comunque disposta l’autopsia, che aveva stabilito che Hanna era morta per soffocamento. Inizialmente restarono aperte tutte le ipotesi, sia che si fosse trattato di un malore o di un’overdose (nell’abitazione erano stati ritrovati parecchi medicinali), sia che la donna fosse stata vittima di un soffocamento meccanico, operato da qualcuno. Sul corpo, inoltre, erano state rinvenute delle ecchimosi. Secondo l’autopsia, la data del decesso risultava essere di almeno ventiquattro ore precedente rispetto al ritrovamento.

L’arresto del compagno

La svolta era arrivata, invece, esattamente sei mesi dopo: il 13 dicembre Daniec era stato arrestato con l’accusa di omicidio. A suo carico, per gli inquirenti, gravi indizi di colpevolezza, tra i quali un Dna "perfettamente compatibile" con quello dell'uomo trovato sotto le unghie della vittima, oltre ai tabulati telefonici e ai Gps del suo mezzo da lavoro che lo collocano nelle immediate vicinanze della casa in cui la donna è stata soffocata il giorno in cui il fatto è avvenuto (la notte tra l’11 e il 12 giugno). Nel primo interrogatorio, il corriere polacco, tramite i suoi legali, si è professato innocente, sostenendo che non esistono gravi indizi di colpevolezza e chiedendo la scarcerazione.

In attesa che l’iter giudiziario faccia il suo corso, Hanna, dopo più di sette mesi in obitorio, ha fatto ritorno a Trecella, dove ora riposa nel cimitero.

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