La decisione del giudice

"Ha capito quale famiglia conta davvero": torna a casa il condannato per mafia

Omar Maiolo, condannato a 6 anni per vari reati con l'aggravante del 416 bis, ha ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari nell'abitazione della compagna a Pioltello

"Ha capito quale famiglia conta davvero": torna a casa il condannato per mafia
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 L’11 settembre veniva condannato con rito abbreviato per vari reati commessi con l’aggravante dell’associazione a delinquere, 6 anni di carcere da scontare. Anzi no, per il Gup Anna Calabi ci sono gli estremi per accogliere l’istanza di scarcerazione di Omar Maiolo con un ridimensionamento delle esigenze cautelare accordando i domiciliari. Così ieri, giovedì28 settembre 2023, ha fatto ritorno a Pioltello.

Maiolo è tornato a Pioltello

Da giovedì sera il 36enne è di nuovo nella sua abitazione di Seggiano, insieme alla sua famiglia "ristretta". Un dato non irrilevante visto che proprio il  sentimento nei confronti del suo nucleo familiare è stata la chiave per convincere il magistrato a emettere un provvedimento più unico che raro. Perché raramente un soggetto, condannato per il 416 bis, ossia l’essere parte di un’associazione di stampo mafioso, ottiene la possibilità di tornare a casa, ossia nel territorio in cui gravitano gli interessi della "famiglia".

Nessun pericolo di fuga né di reiterazione

Evidentemente le parole dell’avvocato difensore, Mirko Perlino del foro di Milano, e i comportamenti del Maiolo hanno convinto il giudice nel ritoccare la misura. Come si legge nel provvedimento, non sussiste la possibilità di inquinamento delle prove in quanto "il quadro probatorio è cristallizzato" a seguito della sentenza di condanna in primo grado.

Anche il pericolo di fuga e di reiterazione, secondo il giudice, sarebbe da ritenersi scongiurato in quanto nell’anno trascorso in detenzione, "lontano dagli affetti ha operato una sorta di bilanciamento degli interessi in gioco nella propria vita e ha optato per spostare il baricentro sulla propria famiglia nucleare più che sugli interessi del gruppo familiare di appartenenza".

L'influenza della famiglia ristretta

In sostanza, rispedire Maiolo a casa dalla compagna sarebbe di per sé una garanzia della sua non fuga, in quanto troppo interessate a salvaguardare gli interessi del suo nucleo affettivo. Sulla scia di ciò, il giudice ha anche stabilito la non necessità di ricorrere all’uso del braccialetto elettronico, vincolandolo esclusivamente all’impossibilità di comunicare con terze persone e di non incontrare soggetti diversi dai familiari conviventi.

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