Grillo sull'autismo, la risposta del fondatore di PizzAut

Nico Acampora rievoca un ricordo di fanciullezza per replicare al fondatore del M5s.

Grillo sull'autismo, la risposta del fondatore di PizzAut
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Le parole di Beppe Grillo sulle persone affette da autismo e sindrome di Asperger hanno fatto il giro d'Italia. Così come ha fatto il giro d'Italia la bellissima esperienza di PizzAut, la pizzeria dei ragazzi autistici creata da Nico Acampora, assessore a Cernusco sul Naviglio. E proprio Acampora ha risposto al fondatore del Movimento 5 stelle sulla questione.

Grillo sull'autismo, la replica di Acampora

Un ricordo di gioventù, quando l'inconsapevolezza mette in bocca parole che non si conoscono. E' quello che ha rammentato l'assessore cernuschese su Facebook, riferendosi all'uscita del comico genovese sulle persone affette da autismo.

Sul finire degli anni '70 quando ero un bambino, (un piccolo uomo come diceva mio papà) si usava tra amichetti, alle elementari, prendersi in giro apostrofandosi con la parola "mongoloide".
Si usava questo termine nei confronti degli altri bambini quando li volevi prendere in giro, quando ti facevano arrabbiare o quando volevi offenderli. Devo dire la verità non conoscevo nemmeno lontanamente il significato della parola "mongoloide"... ero un piccolo uomo, un bambino e spesso usavo le parole che sentivo e che mi facevano sentire più grande e più forte. Qualcuno aveva utilizato questo termine per offendere gli altri ed io lo ripetevo con ignoranza, senza consapevolezza e conoscenza, ma mettendoci comunque un po' di cattiveria...mi faceva sentire un duro. Un giorno, avrò avuto sette otto anni, (non ricordo con precisone l'età ma ricordo l'evento come se fosse oggi)...bhe quel giorno utilizzai la parola "mongoloide" a casa... e mio padre senza pensarci troppo mi fermò, mi azzittí dandomi una sberla sulla bocca e ordinandomi con insolita durezza di non usare più quella parola. Mi vergognai molto quando mio padre mi spiegò che quella parola si riferiva ai ragazzi Down, che offendeva quei ragazzi e li umiliava. Io ero un uomo piccolo, un bambino, e non conoscevo il significato di quel termine e non avevo mai visto ne conosciuto nemmeno una persona con Sindrome di Down....forse allora non capii fino in fondo nemmeno la spiegazione di mio padre, ma compresi che stavo sbagliando. Ecco, forse oggi Grillo utilizza il termine AUTISMO perché è un UOMO PICCOLO PICCOLO forse non ne conosce il significato nemmeno lui. Chissà, forse anche Grillo è davvero soltanto un Uomo Piccolo Picolo... non è cattivo quando offende in una volta sola 500.000 persone affette da Autismo e le loro famiglie. Chissà, forse una sberla sulla bocca anche a Grillo potrebbe fargli capire che sta sbagliando. Ps. Anche quelli intorno a lui, quelli che ridono, non sono dei bambini...sono Uomini Piccoli Piccoli che dovrebbero vergognarsi almeno un pochino. FORSE GRILLO DOVREBBE CHIEDERE SCUSA A ME, A MIO FIGLIO LEO E A TUTTE LE PERSONE CON AUTISMO...COME IO FECI CON MIO PADRE DOPO QUELLA SBERLA SULLA BOCCCA.

 

 

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