Gorgonzola: con il suo tema conquista... Fiorella Mannoia

Gorgonzola: con il suo tema conquista... Fiorella Mannoia
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Ha la passione per la scrittura e la musica, e dunque le è stato piuttosto naturale scrivere quel tema. Ma mai avrebbe immaginato che sarebbe diventato virale in rete grazie a... Fiorella Mannoia.

Marta Micene, 13enne studentessa di terza media della Molino Vecchio è diventata "famosa" dopo aver scritto un tema a commento della canzone "Che sia benedetta". La sua prof lo ha spedito all'artista, che lo ha molto apprezzato e lo ha condiviso sulla sua pagina Facebook ufficiale. E il testo ha ricevuto migliaia di apprezzamenti.

Il servizio completo sulla Gazzetta della Martesana in edicola e in VERSIONE SFOGLIABILE WEB PER PC, SMARTPHONE E TABLET da sabato 18 marzo.

Di seguito il tema completo di Marta:

“Che sia benedetta 
Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta
Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta
Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta...”

Poggiata con la testa al finestrino della macchina, ascoltavo queste parole cantate, quasi urlate dalla  radio, come se volesse inciderle nel mio cuore e nella mia mente. Benedetta. La vita è benedetta. Mi voltai, osservando la pioggia che cadeva insistente. Alcune gocce si posarono sul finestrino, e, partendo dall’alto, scendevano sempre più giù, come lacrime che rigavano il viso di un uomo in pena. Le fissai per parecchio tempo, concentrandomi su una in particolare, seguendo il suo percorso fino a che non scompariva, per poi soffermarmi su un’altra. La canzone era terminata e ora lo speaker stava annunciando quella successiva. Mi ritornavano alla mente quelle parole. Benedetta.
Secondo la cantante la vita è un dono, è un qualcosa di così prezioso, così complesso e di così meravigliosamente unico che, per quanto inspiegabile possa essere, è perfetta.  Assurda e complessa. La vita è anche questo. È assurda, ti spinge a fare determinate cose, a compiere determinate azioni, per poi lasciarti a bocca aperta presentandosi sotto forma di uomini, donne o bambini, che ti costringono a cambiare tutto, a sconvolgere tutti i tuoi piani, perché quelle persone, che sono entrate nella tua esistenza pacata come un fulmine a ciel sereno, l’hanno mutata, le hanno ridato gioia, movimento, felicità.
Ecco. Ecco com’è assurda la vita. Tu, uomo o donna, hai cercato, per tutto quel tempo infinito, di trovare la tranquillità, la pace. Ma, un giorno, la vita ti porta a conoscere una persona, non importa chi sia, che professione svolga, o che passioni abbia; la vita te la fa incontrare, e il solo fatto di averci scambiato uno sguardo o di aver sorriso, ti portano al cambiamento. Colui o colei a cui avete rivolto un’occhiata furtiva o un dolce sorriso, irromperanno nel vostro mondo calmo e apatico che voi stessi avete creato, portando felicità, gioia, colori.
Tutto questo tempo per trovare la quiete, e ora, a causa di una persona incontrata per caso, tutto si sconvolge, tutto cambia. Assurdo vero? La vita è così assurda che ti rende felice. Ma è complessa. Oh, è molto, molto complessa.
Quelle stesse persone che vi avevano trascinato fuori dall’oblio apatico in cui eravate ingannevolmente caduti, vi ridaranno vita e vi regaleranno la felicità, ma vi provocheranno tristezza, rabbia e dolore. Quando si è soli, si è portati a pensare che la tranquillità equivalga alla felicità, ma non è così. La tranquillità equivale all’assenza di dolore. E, per provare dolore, occorre qualcuno che lo susciti. Se non si ha un compagno, un amico, un partner, qualcuno che si ama davvero e che ci renda gioiosi, non proveremmo dolore e sofferenza; potrebbe sembrare positivo ma non è così. 
Non fatevi ingannare dall’apparente bellezza dell’apatia, perché essere apatici equivale a non provare emozioni. E se non si provano emozioni, semplicemente, non si è più umani. La vita è così complessa che, per farti vivere, ti regala qualcuno capace di scatenare in te sia gioia, che dolore. Ed è così testarda, che prima di donarti la felicità, ti fa provare sofferenze e dolori che ti fanno cadere a terra, che ti fanno addormentare dopo aver bagnato il cuscino di lacrime, e che ti fanno svegliare con gli occhi arrossati.  Perché lo fa? Perché non ti lascia essere felice subito? È una domanda che vi ponete spesso, o che vi siete posti a lungo.
Io ho la risposta: si può comprendere ed apprezzare la felicità solo dopo la sofferenza. E ora, dopo tutto questo, io penso che, pur essendo un meccanismo difficile da comprendere per noi umani, sia qualcosa di perfetto e meraviglioso. La vita ti regala prima le emozioni, poi ti regala il dolore, e, infine, ti dona la felicità. E quella felicità sarà un qualcosa di così bello e indescrivibile che ci porterà a capire il vero senso della nostra esistenza, e, quando lo sapremo, potremo affermare che, per quanto assurda, complessa, incoerente e testarda sia stata con noi la vita è, realmente, perfetta. Dovremmo imparare ad accettarla per ciò che è, e non amarla solo quando siamo felici, o odiarla quando siamo in periodi difficili. Perché la vita è una nostra amica, in momenti di sofferenza ci tende la mano e ci aiuta.
È un vero peccato che solo alla fine del nostro viaggio riusciamo a comprendere quanto sia  splendida. È quell’amica che c’è sempre stata, e che solo quando si allontana da noi ne comprendiamo il valore.  Dovremmo imparare ad amarla, a capirne la bellezza da subito, a gioire dell’essere vivi. La vita non è un dono scontato, ci è stato assegnato, siamo stati scelti per vivere, per far parte di questa inspiegabile perfezione. Dovremmo imparare a tenercela stretta.


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