Giallo a Pioltello le ferite non hanno causato la morte del seggianese Labadia
Ci vorranno 60 giorni per gli esiti dell'autopsia. Esclusa la morte causata da un'aggressione.

Il giallo di Pioltello va verso la risoluzione. Ci vorranno circa 60 giorni poi si avranno gli esiti dell'autopsia che accerteranno le cause che hanno portato al decesso di Gianni Labadia. Il 41enne era stato trovato in fin di vita lo scorso sabato in via Caduti del lavoro.
Giallo a Pioltello - l'autopsia
A inizio settimana il medico legale ha effettuato l'autopsia sul corpo di Labadia, seggianese noto alle Forze dell'ordine per essere un assuntore di stupefacenti. L'uomo era stato ritrovato agonizzante in via Caduti del lavoro, con ferite cicatrizzate sul corpo e un profondo taglio in testa. Materiale che inizialmente non aveva fatto escludere agli inquirenti la possibilità di un'aggressione. Già il medico del Pronto soccorso di Cernusco sul Naviglio, in cui era stato portato Labadia in codice rosso, aveva escluso che la morte dell'uomo fosse causata dalle ferite. La conferma è arrivata dall'autopsia.
Le ferite non hanno causato la morte
Il medico legale, infatti, ha accertato che il tipo di ferite riportate dall'uomo non fossero sufficientemente gravi da poterne causare il decesso. I carabinieri della Compagnia di Cassano d'Adda, che stanno portando avanti le indagini, dovranno attendere i referti dell'autopsia per fare chiarezza sulla vicenda. Dagli esami si capirà quali siano le cause del decesso, se si è trattato di un arresto cardiaco dovuto all'assunzione di stupefacenti, a un problema congenito o a un malore improvviso. Inoltre sarà più chiara anche la natura delle ferite, se conseguenza della caduta o se provocate prima del decesso.