Gestione Carroponte, l'Arci saluta e se ne va

Dopo nove anni, l'arena per spettacoli passa di mano. Ma non è tutto oro quello che luccica...

Gestione Carroponte, l'Arci saluta e se ne va
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Gestione Carroponte, l'Arci saluta e se ne va. Dopo nove anni, l'arena per spettacoli all'aperto di Sesto San Giovanni passa di mano. Ma non è tutto oro quello che luccica...

Carroponte: Arci dice "addio"

In settimana il Comune ha assegnato l'appalto per la gestione biennale del Carroponte di via Granelli alla Hub Music Factory, che ha sbaragliato l'agguerrita concorrenza (compresa quella del gigante Barley Arts) presentando l'offerta più alta: la base di gara era fissata a 70mila euro annui. La società vincitrice ne ha messi sul tavolo più del doppio, 165mila. Tre le società che avevano partecipato alla gara. E tra queste non c'era l'Arci Milano.

"Con noi la metà degli eventi sono stati gratuiti"

L'Arci Milano, salutando, ha elencato in un post i risultati raggiunti in questi nove anni di gestione. "Uno spazio progettuale, contenitore di cultura e aggregazione alla portata di tutte e di tutti, che ha trasformato un travagliato parco di periferia in uno dei principali punti di riferimento per la musica dal vivo in Italia - si legge sulla pagina Facebook dell'associazione - Acqua gratuita, attenzione all'ambiente (non dimentichiamo il progetto Carroponte Green), più del 50 per cento degli eventi a ingresso gratuito, centinaia di laboratori e attività per i più piccoli, presentazioni di libri, manifestazioni di partner ed organizzazioni no profit (una fra tutte, gli Emergency Days), e, ovviamente, più di 1.000 concerti di artisti italiani ed internazionali che dal 2010 hanno fatto di Carroponte quello che è".

Come sarà il futuro Carroponte?

L'Amministrazione Di Stefano (Centrodestra) ha voltato decisamente pagina rispetto al passato. Arci, ogni anno, per la gestione del Carroponte pagava solo 10mila euro. La base della nuova gara lanciata dal Comune quest'anno ammontava a 70mila. La Hub Music Factory ha rilanciato con 165mila, che con l'Iva supereranno i 200mila euro. Una bella differenza. Calcolatrice alla mano, sarà sopportabile (a livello imprenditoriale) mantenere una media del 50 per cento di spettacoli ed eventi gratuiti?

Il braccio di ferro sulle bollette non pagate

Arci saluta e se ne va. Non prima, però, di aver pagato una parte dei costi per le utenze che non aveva mai versato negli anni scorsi. A prendere in mano la "patata bollente" è stata l'Amministrazione Di Stefano, subito dopo le elezioni comunali del 2017. Il sindaco forzista Roberto Di Stefano, nel commentare la nuova assegnazione, ha ancora una volta parlato dello "scandalo emerso sul mancato pagamento delle utenze prima dell'arrivo della nostra Amministrazione". Il Comune aveva presentato all'Arci un conto da ben 260mila euro, con tanto di esposto alla Corte dei Conti, ipotizzando un danno erariale. Per Arci, invece, questo debito sarebbe ammontato a soli 55mila euro. Alla fine, tra le parti era stata trovata una mediazione, che prevedeva l'immediato versamento cash di 70mila euro.

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