Fuggi fuggi dalla casa albergo Villa Orchidea, e la proprietà denuncia il Comune

Parla il legale: "Contro di noi accanimento e diffamazione".

Fuggi fuggi dalla casa albergo Villa Orchidea, e la proprietà denuncia il Comune
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Villa Orchidea, sono già otto su quattordici gli ospiti che hanno lasciato la casa albergo di Badalasco, travolta dal caso delle “autorizzazioni fantasma”. E mentre la struttura privata che ospita anziani si difende e attacca il Comune di Fara d’Adda, è cominciata anche una battaglia legale a suon di avvocati. L’assistente sociale del Comune è stata infatti querelata per una “massiccia operazione di diffamazione” nei confronti della casa albergo.

Parla il consulente legale di Villa Orchidea

Questa mattina alla villa della frazione di Fara era convocata tutta la stampa locale. A parlare per conto della struttura c’era un tecnico, qualificatosi come “consulente legale” della proprietà. Ha replicato punto su punto alle contestazioni del Comune, che il 4 febbaio dopo l’intervento dei Nas dei carabinieri, aveva diffidato Villa Orchidea dal proseguire l’attività a meno di una celere messa a norma rispetto alle autorizzazioni per la cura di anziani non autosufficienti.  Contestazioni che Villa Orchidea respinge puntualmente.

Troppi ospiti, e non autosufficienti

Erano in particolare due i punti sollevati contro la casa albergo. Villa Orchidea ospitava infatti fino a settimana scorsa 14 ospiti, contro un massimo (secondo il Comune) di cinque. “Non è vero: abbiamo tutte le autorizzazioni necessarie per tutti gli anziani che vivono da noi” ha ribattuto stamani il consulente legale. “Peraltro, era già capitato in passato che ci contestassero questa cosa. Peccato che poi dal Comune dovettero scusarsi e revocare la sospensione dell’attività che ci avevano imposto”.

Secondo l’Ats inoltre nessuno degli ospiti era effettivamente autosufficiente, al contrario di quanto prevederebbero le autorizzazioni della struttura. “Non è vero nemmeno questo – spiega il consulente legale – Tredici ospiti su quattordici sono autosufficienti. Ovviamente  sono persone che hanno delle fragilità, indubbiamente. Altrimenti non vivrebbero a Villa Orchidea ma in un hotel. Ma la non autosufficienza è un’altra cosa”. La proprietà tiene a precisare che i carabinieri del Nas hanno mantenuto una condotta ineccepibile.

Contro Villa Orchidea “accanimento e diffamazione”

“Siamo di fronte a una massiccia operazione di accanimento e diffamazione” spiega ancora il consulente della struttura. Che rivela anche un dietro le quinte piuttosto irrituale.  “La cosa strana è che ci risulta che i verbali dell’Ats siano stati  comunicati nei giorni scorsi ai parenti dei nostri ospiti, da parte dell’assistente sociale dello stesso Comune. Scatenando il panico. Otto persone sono già state trasferiti dai familiari preoccupati in altre strutture del territorio“. L’ultimo a lasciare la casa albergo, stamattina, porta a sei il numero di anziani al momento ancora presenti nella casa albergo di Badalasco.

Ricorso al Tar, diffida e querela

“Abbiamo già preparato un ricorso al Tar contro l’ordinanza del sindaco, una diffida e una denuncia nei confronti dell’assistente sociale” fa sapere il consulente. “Ma soprattutto contestiamo l’irregolarità del sopralluogo nella nostra struttura. I proprietari dell’immobile sono stati fatti uscire (da casa loro), e tecnici hanno utilizzato per realizzare il verbale un computer della stessa struttura”.

Villa Orchidea, negato l’incontro con il sindaco

Quanto alle altre contestazioni dell’Ats, la struttura fa sapere che ha già depositato una memoria difensiva. Hanno anche scritto al sindaco Armando Pecis per avere un incontro, ma il primo cittadino si sarebbe negato. Nel frattempo, la prima ordinanza del sindaco (con termine tassativo di una settimana a partire dal 6 febbraio) per imporre alla struttura di mettersi in regola con le autorizzazioni è scaduta. Giovedì si è tenuto il sopralluogo dei vigili che hanno presenziato alla visita medica del geriatra nominato dalla struttura.

Proroga fino a fine mese

La casa albergo ha nel frattempo chiesto e ottenuto una proroga dell’ordinanza, depositata in Comune insieme alle memorie. Non è però ovviamente bastata a calmare le acque:  il nuovo documento imporrebbe infatti la chiusura entro il 28 febbraio (anche se alla struttura non risulta alcuna ordinanza ufficiale). Tanto è comunque bastato per scatenare se ce ne fosse bisogno ulteriore preoccupazione tra ospiti e famiglie dei (pochi) anziani rimasti a Villa Orchidea, che entro quattro giorni potrebbero non avere un tetto sulla testa.

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